Giorgia Meloni al Secolo: “Dopo il voto nessuno spazio per governi simil-Monti”

22 Apr 2019 6:00 - di Francesco Storace

Prima notizia, un grande comizio in Calabria per ripartire dopo la pausa. Dieci domande a Giorgia Meloni, che anche nel giorno di Pasquetta può far sentire la sua voce con questa intervista al Secolo.
Seconda notizia. Se Fratelli d’Italia cresce sarà possibile formare un altro governo senza Cinquestelle. E comunque non potrà esserci spazio per un altro esecutivo simil-Monti. Ed è un’affermazione importante perché l’Italia non può più sopportare ambiguità. Un’altra stagione di tecnici al potere non riusciremmo a sopportarla. Mattarella non avrebbe altre scelte in caso di crisi.

Roma, l’Italia, l’Europa

E poi Roma, l’Italia e l’Europa che verranno. Sindaco, programmi, la sovranità da costruire. Racconto del futuro che ci aspetta in questa conversazione che abbiamo sollecitato alla presidente di Fratelli d’Italia in una pausa di Pasqua. Oltre alle terribili notizie che giungevano dallo Sri Lanka e che lei ha seguito “col fiato sospeso per i nostri fratelli trucidati per la loro fede”.
Giorgia, sei riuscita a staccare la spina?
Si. Lo dovevo a me stessa, ma soprattutto alla mia famiglia, alla piccola Gigi che ha bisogno di passare tempo con la sua mamma. Come io con lei.
Da dove riparti?
Da un grande comizio in Calabria, per parlare di sud. Perché il sud è una questione nazionale, non meridionale.
Quanto prenderà Fdi alle europee?
Più di quanto previsto da tutti i sondaggi.
Che succede dopo il voto?
Se va bene Fratelli d’Italia, se si vede che anche a livello nazionale c’è un’altra maggioranza possibile, Lega e Fdi, allora si apre lo spazio per un governo che faccia davvero gli interessi dell’Italia. Libero dai Cinquestelle.
Che ha in testa Mattarella?
Non lo so, ma penso che non avrebbe altra scelta che far votare. Voglio vedere chi lo sostiene un altro governo Monti dopo i disastri del primo.
Per Roma hai un’idea di sindaco?
Più di una. Ma partiamo da cosa si vuole fare, non da chi deve farlo.

“La Capitale non è un piccolo comune”

Un’idea per la città
Io penso che non si possa far finta di voler bene alla capitale se non si affronta la questione delle questioni: Roma non può essere trattata alla stregua di un piccolo comune. Servono poteri e risorse degni di tutte le grandi capitali europee. È sbagliato litigare sulle norme che aiutano Roma nascondendosi dietro l’incapacità conclamata della Raggi.
Un’idea per l’Italia
La priorità ora è l’economia, o la povertà si moltiplicherà, altro che averla abolita. Noi diciamo shock fiscale e investimenti pubblici. Meno tax, più tav, cioè meno tasse più infrastrutture.
Un’idea per l’Europa
Abbattere l’euromostro dell’attuale costruzione e rimettere il potere in mano agli stati sovrani, e magari occuparsi insieme, a livello europeo, di grandi questioni, come la politica estera o la difesa dei confini.
E ai lettori del Secolo?
Restate collegati, che arriva il tempo delle soddisfazioni.

Commenti

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  • ezio costanzo 22 Aprile 2019

    cara giorgia,questi sono giorni per fare ingrassare ancora di piu’ i porci del vaticano e per esaltare, prossimamente, i traditori- l’unica mia speranza politica sei tu’ non mi deludere- a noi quello che manca e’ un po’ di osservanza delle leggi ed una bella strigliata alla burocrazia altrimenti siamo la piu’ bella nazione in cui vivere-

  • ALESSANDRO LEPRI 22 Aprile 2019

    Scusa Giorgia ma vorrei aggiungere una domanda.

    Un’Idea per la nuova moneta che superi l’euro?

    Grazie!