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Marocchina drogata consegna ad altri due connazionali un’italiana per stuprarla

Marocchina drogata consegna ad altri due connazionali un’italiana per stuprarla

Cronaca - di Redazione - 21 Aprile 2019 - AGGIORNATO 22 Aprile 2019 alle 12:39

È stata rinchiusa in uno scantinato da una donna marocchina che l’ha costretta a prostituirsi con due uomini e utilizzata come merce di scambio per la droga.

È successo a Torino nella notte tra giovedì e venerdì sera. La vittima, un’italiana, è riuscita a liberarsi dalla sua prigione in via Bra e ha raggiunto un bar da dove ha chiamato i soccorsi.

Un taglierino

Grazie alla descrizione della vittima la polizia è riuscita a rintracciare lo stabile e la donna di origini marocchine, che è stata sottoposta a fermo. Durante le perquisizioni gli agenti hanno rinvenuto il taglierino con cui la donna avrebbe costretto la ragazza a prostituirsi.

Dalla ricostruzione dei fatti la vicenda sarebbe iniziata giovedì sera quanto la marocchina avrebbe minacciato la giovane con il taglierino facendosi consegnare il bancomat; così la vittima sarebbe stata utilizzata come merce di scambio per avere delle dosi dagli spacciatori, anche loro di origini marocchine, che avrebbero abusato sessualmente della giovane.

Caccia agli stupratori

Successivamente l’italiana sarebbe riuscita a convincere la sua aguzzina di essere d’accordo con quanto stava accadendo e di ripetere il tutto anche le sere successive; così è riuscita a evadere dallo scantinato e, arrivata in un bar vicino, ha avvertito la polizia.

Ancora in corso le indagini sui cui indaga la sezione omicidi della squadra mobile, coordinata dal pm Giulia Rizzo. La marocchina e la sua vittima si conoscono e l’italiana non ha precedenti penali né contatti con la droga.

La marocchina è stata bloccata mentre i due uomini che hanno violentato la giovane non sono ancora stati trovati.

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Ci sono 2 commenti

  1. gianni 53 ha detto:

    Poca roba. Non l’hanno fatta a pezzi. Vuo dire che l’integrazione sta funzionando.

  2. Silvia Toresi ha detto:

    Per certa gente la galera è poco.

di Redazione - 21 Aprile 2019