Scontro sul prestito al Louvre dell’Uomo Vitruviano. Mollicone contro Bonisoli: «inaccettabile»

17 Apr 2019 17:21 - di Redazione
L'Uomo Vitruviano di Leonardo

Il primo a lanciare la clamorosa notizia, poi ripresa da Repubblica il 30 marzo scorso e seccamente smentita il giorno successivo dal Mibac, era stato il quotidiano francese Le Figaro che aveva svelato come fossero in fase avanzatissima le trattative fra l’Italia e la Francia per cedere temporaneamente a Parigi il fragile documento cartaceo dell’Uomo Vitruviano di Leonardo, custodito alle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Secondo le soffiate di due settimane fa l’Uomo Vitruviano sarebbe dovuto partire dall’Italia diretto al Louvre per la grande mostra dedicata ai 500 anni dalla morte del genio da Vinci.
Ma, come detto, il Mibac si era affrettato a smentire la circostanza del prestito.
Senonché, cinque giorni dopo, la notizia è stata data nuovamente per certa. E con particolari ancora più dettagliati, dalla Nuova Venezia.

Sulla temporanea cessione dell’Uomo Vitruviano da parte dell’Italia alla Francia si starebbe consumando uno scontro di potere tutto interno al Mibac, fra la sottosegretaria (leghista), la bolognese Lucia Borgonzoni, fermamente contraria al prestito per il rischio che comporta il trasporto, e il ministro della Cultura e Turismo, Alberto Bonisoli, in quota Cinque Stelle.
E tutto partirebbe, secondo il quotidiano veneto, da una mail, inviata da Giovanni Panebianco, segretario generale del Mibac e direttore per avocazione delle Gallerie dell’Accademia, all’istituzione veneziana che, dal 1822, custodisce il capolavoro di Leonardo.

Perdipiù sarebbe stata proprio l’Italia ad offrire l’opera – piuttosto che la Francia a chiederla – nella convinzione di poter superare il precedente “no” messo a protezione dell’opera di inestimabile valore, ad ottobre scorso, da parte dell’allora direttrice delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e nello spirito di una ritrovata armonia fra i due Paesi.

«Consideriamo inaccettabile il prestito dell’Uomo Vitruviano alla Francia piuttosto che all’esposizione italiana per l’anniversario della morte di Leonardo. Se – avverte Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Cultura – come emerso dalla stampa, nonostante il parere contrario degli uffici tecnici verrà dato corso al prestito dell’Uomo vitruviano, la scelta è di una gravità senza precedenti».

«Il ministro Bonisoli – accusa Mollicone – segue i diktat dei suoi uffici che evidentemente vogliono mantenere la linea Franceschini con la Francia garantita dal segretario generale del Mibac, Giovanni Panebianco, “ministro ombra” alla Cultura. Altro che governo sovranista, sono inginocchiati alla Francia».

«L’Uomo Vitruviano, la Monnalisa e il ritratto di Leonardo – ricorda Mollicone – sono tra le opere più conosciute a livello mondiale. Prestarlo durante l’anniversario invece che valorizzarlo in una mostra italiana, o almeno chiedendo la Gioconda come compensazione, è un vero e proprio atto di vassallaggio. L’opera ha gravi lesioni e rischia, dopo 3 mesi in Francia, di rimanere al chiuso per 10 anni. Chiediamo al presidente Conte di intervenire per bloccare il prestito».

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