Serata d’eccezione e storia con i premi Caravella Tricolore alla Fondazione An

12 Apr 2019 12:40 - di Antonella Ambrosioni

Amarcord, musica, storia, giornalismo, cinema, politica e attaccamento ai valori di sempre: l’ appuntamento con i Premi Caravella Tricolore alla Fondazione An non ha tradito le attese. Una sala gremita fino all’inverosimile ha sottolineato i tanti momenti clou della serata, voluta e condotta da Domenico Gramazio.
Le personalità premiate hanno lasciato il segno
. Ovazione per Leo Valeriano sulle melodie di Budapest, canzone simbolo per il mondo della destra ieri come oggi, che ha mandato in visibilio i presenti.  Clima di festa e gratitudine per  il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando, che ha rivendicato la sua battaglia per intitolare una via a Giorgio Almirante: “Lo rifarei di nuovo”, ha detto, premiato da Giuliana de’ Medici (nella foto qui sotto), ricordando le vergognose polemiche che lo hanno travolto senza farlo mai retrocedere di un millimetro.


Accoglienza da stadio per il regista Maximiliano Hernando Bruno, per il suo indimenticabile Rosso Istria, premiato da Raffaello Della Bona per avere dato pietà e sostanza come solo il grande schermo sa fare a una tragedia a lungo negata e sottovalutata ancora ai nostri giorni.

In ricordo di Michele Marchio e Tommaso Manzo

I premi Caravella Tricolore “Natale di Roma” sono soprattutto l’occasione per ricordare amici insostituibili, come Michele Marchio e Tommaso Manzo, ricordati da Gramazio, che ha voluto fermamente una sezione del premio intitolata alla Memoria: l’insegnamento, la vicinanza ai nostri giovani in anni bui, il coraggio e l’amicizia dimostrata durante la loro parabola umana sono la via maestra da loro indicata e lasciata in eredità.

Sangiuliano, Casciani e gli altri

Con grande affetto è stato accolto Gennaro Sangiuliano, direttore di un “rinato” Tg2, che ha inaugurato le premiazioni per il giornalismo non conforme. Non è certo il ruolo di primo piano nella tv pubblica che lo fanno retrocedere dalla sua coerenza, per questo è stato premiato con gratitudine.
Altri premi sono andati a Luca Casciani, voce fuori dal coro dell’etere radiofonico 
e a Maria Antonietta Spadorcia, volto serale del Tg2.

Libri e scrittori speciali

Scrittori e libri speciali. La saggistica ha voluto premiare Silvano Olmi, autore di “Non solo la Ciociaria” (Fergen), un libro che non può mancare nella nostra biblioteca ideale, una rigorosa ricerca storica sulle donne marocchinate dalle truppe dei “liberatori” nel Lazio e non solo. Un libro che restituisce valore e dignità alle tante donne italiane che sono state oscurate e umiliate dalle vulgate ufficiali.
Altri libri speciali sono quello di Roberto Rosseti, premiato per il volume “Da Primavalle a via Ottaviano-Uccisi due volte”, ripubblicato in una nuova edizione; e di Valerio Cutonilli premiato per il libro “Chi sparò ad Acca Larentia”.

Parterre d’eccezione

Figure di grande spessore umano e professionale si sono avvicendate su palco, alla presenza del presidente della Fondazione An, Giuseppe Valentino,  di politici come Maurizio Gasparri, dell’ex sindaco di Roma Pietro Giubilo, di sindacalisti come Francesco Paolo Capone, segretario Ugl, di penalisti di fama come Bruno Giosuè Naso. Tanti i premiati di qualità: Massimo Anderson per l’Associazionismo, Nietta Condemi De Felice per l’arte, Adalberto Bertucci per le professioni, Giorgio Onorato e Maurizio Battista per lo spettacolo, Antonio Spera per il sindacalismo, Massimo Martelli per la medicina, Frate Attilio Russo, punto di riferimento spirituale premiato da Antonella Mattei.
Sul palco due bandiere, quella dei Volontari nazionali e quella dell’Accademia pugilistica romana, associazioni entrambe premiate.
“Queste bandiere sventoleranno sempre durante le nostri iniziative”, ha promesso Gramazio che con Adalberto Baldoni e Roberto Rosseti sono stati gli artefici di una serata che ci rimarrà nel cuore.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *