Sri Lanka, cresce il bilancio delle vittime che si aggiorna a 359 morti: negli ospedali si continua a morire

24 Apr 2019 9:58 - di Lorenza Mariani

Ancora morte, ancora dolore, ancora sconcerto: l’attacco della domenica di Pasqua continua a seminare lutto e disperazione, e il bilancio della strage si aggiorna a  359 morti, 359 vittime innocenti degli attentati terroristici compiuti nello Sri Lanka   e rivendicati dall’Isis. Alcuni dei feriti sono deceduti in ospedale, si apprende da fonti istituzionali locali, mentre sono ancora oltre 400 le persone che rimangono ricoverate, alcune in condizioni gravi. Intanto, sul fronte investigativo, ha riferito la polizia, sono state arrestate altre 18 persone in relazione agli attacchi, portando a 60 il numero totale dei sospetti attualmente detenuti.

Sri Lanka, cresce il bilancio delle vittime: negli ospedali si continua a morire

Non solo: sempre in materia di indagini, la polizia fa sapere di aver effettuato un’esplosione controllata di uno scooter sospetto, nei pressi del cinema Savoy di Colombo. L’episodio è stato riferito dal ministro della Difesa Ruwan Wijewardene, e riportato dall’agenzia Ani, secondo cui gli agenti avrebbero prima tentato di aprire il sellino dello scooter poi, trovandolo bloccato, hanno deciso di chiedere l’intervento degli artificieri. All’interno del mezzo attenzionato dagli agenti, però, non sono stati ritrovati esplosivi. dunque ora si esaminano situazioni sospette, si indaga su tutte le piste possibili, eppure nello Sri Lanka, pochi giorni prima delle esplosioni che hanno distrutto chiese e hotel causando più di 300 morti, «c’erano stati allarmi che non sono stati presi sul serio e ora il risultato è una grande distruzione. Non si conosce con precisione nemmeno il numero dei morti che si aggiorna di ora in ora»: ad aggiungersi al coro delle denunce e delle recriminazioni è la voce di Padre Fernando Quintes, direttore di un centro di educazione a Negombo, nello Sri Lanka, zona fortemente colpita dall’esplosione degli ordigni. E le parole del religioso, affidate a una drammatica telefonata con l’Adnkronos, rendono perfettamente chiaro il quadro di dolore e rabbia che in questi drammatici giorni attanaglia il paese così duramente colpito al cuore cristiano nei giorni della Santa Pasqua.

La drammatica testimonianza di Padre Fernando Quintes: «Quanti cadaveri davanti agli occhi»…

«La distruzione è grande. Il numero dei morti è alto e in continuo aggiornamento», prosegue nel suo doloroso racconto padre Quintes che, nelle scorse ore, ha raggiunto l’amico parroco della chiesa di Sant’Antonio, a Colombo, colpita dall’esplosione. «Davanti agli occhi – spiega – ho ancora immagini dolorosissime. Quanti cadaveri. I corpi sono stati portati via a distanza di sette ore dagli attentati. Ora la situazione è sotto controllo, la polizia ha ripreso il controllo. Le strade sono chiuse, piene di militari. Eppure…». Eppure, conclude inquietantemente il religioso, «nei giorni scorsi erano arrivate segnalazioni, erano stati lanciati allarmi, ma non sono stati presi sul serio. Noi abbiamo vissuto la guerra civile, è un po’ come riviverla, ma non ci sentiamo abbandonati. Abbiamo un governo, la polizia sta riportando la sicurezza», ma quell’atmosfera di morte e distruzione, nel frattempo, continua a stringere nella sua morsa lo Sri Lanka intero.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *