Stop alla censura su Facebook: ordine del giorno di Fratelli d’Italia

14 Apr 2019 15:18 - di Redazione

Stop censura. La rete non può imbavagliare le idee politiche. E’ il messaggio approvato in un ordine del giorno – primo firmatario Fabio Sabbatani Schiuma – alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, conclusa oggi a Torino dalla Meloni.

Il principio su cui nuove l’ordine del giorno sta nell’articolo 21 della Costituzione Italiana che sancisce che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

A senso unico

Ma viene denunciato che sul social media Facebook sono sempre più frequenti i casi di pagine cancellate, di profili bloccati o addirittura disabilitati, quasi sempre appartenenti a persone o gruppi riconducibili al pensiero di destra.

Proprio alla vigilia della imminente campagna elettorale per le europee, esponenti di Fratelli d’Italia sono stati colpiti da questa grave censura, colpevoli solo di portare il cognome ‘Mussolini‘ o di essersi candidati nelle liste di questo partito, e che tale censura viene perpetrata anche nei confronti di chi manifesta la volontà di sostenerli e di votarli.

L’ordine del giorno rileva che “oramai Facebook rappresenta un mezzo di comunicazione di massa e di propaganda, alla pari di altri mezzi di comunicazione, ove una normativa dedicata garantisce pluralità, par condicio e democrazia”.

C’è anche il grave esempio della pagina ufficiale di Riva Destra, movimento federato a FdI,  recentemente cancellata per ben due volte e sono stati disabilitati tutti i profili dei suoi amministratori, dopo che nei propri dati ufficiali raggiungeva fino a 5 milioni di utenti a settimana, grazie ai suoi oltre 150.000 simpatizzanti.

I parlamentari di FdI

L’impegno sollecitato dal documento approvato dalla conferenza programmatica è rivolto ai gruppi parlamentari di FdI alla Camera e al Senato, per predisporre una proposta di legge per la regolamentazione dei social network, a difesa del sopracitato articolo della Costituzione Italiana.

L’ordine del giorno è stato sottoscritto da numerosi delegati: tra gli altri, Caio Giulio Cesare Mussolini, Edmondo Cirielli, Carlo Fidanza, Angelo Bertoglio e poi ancora, Luca Romagnoli, Federico Rocca, Marco Renzi, Roberto Cuccioletta, Enrico Canzonetti, Maurizio Nucci e Lamberto Iacobelli.

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