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Strage di Erba, i Castagna contro Azouz Marzouk: “Basta fango, ti denunciamo”

Strage di Erba, i Castagna contro Azouz Marzouk: “Basta fango, ti denunciamo”

Cronaca - di Massimo Baiocchi - 13 Aprile 2019 alle 18:05

La strage di Erba, quelle immagini, quel dolore. Una storia che sta diventando infinita. Quelle parole dette in tv da Azouz Markouk non possono passare così, senza una risposta. I Castagna non ci stanno e decidono di mettere mano alle denunce. «Secondo me», ha detto Azouz a Quarto Grado, «Olindo Romano e Rosa Bazzi sono innocenti, ci sono molti punti poco chiari nella ricostruzione dei fatti». Da qui la richiesta di revisione del processo a Olindo Romano e Rosa Bazzi. «Io so chi è stato, ma devo avere le prove, basta leggere le carte per capire chi possa essere il colpevole».

Strage di Erba, la replica dei Castagna

Immediata la reazione di Pietro e Giuseppe Castagna. «Sono sconcertati dalle ripetute dichiarazioni del signor Azouz Marzouk, che si permette di insinuare in maniera nemmeno velata un loro coinvolgimento nell’assassinio brutale della mamma Paola, di Raffaella e del piccolo Youssef, mi hanno chiesto di comunicare l’incarico conferitomi di difendere la loro reputazione e la loro dignità in ogni sede, così come si è fatto e si farà, agendo nei confronti di chiunque anche solo alluda a responsabilità dei fratelli Castagna per la strage di Erba, di cui sono, ricordiamolo, vittime superstiti», ha affermato Massimo Campa, legale di Pietro e Giuseppe Castagna, che nella strage di Erba hanno perso la madre Paola Galli, la sorella Raffaella e il nipotino Youssef di soli due anni»  Pietro e Giuseppe Castagna, continua l’avvocato, «sottoposti a continue, ingiuste e ingiustificate violenze mediatiche, non intendono sopportare oltre insinuazioni diffamanti che stanno sconvolgendo nuovamente la loro vita e la loro salute. E ciò sia da parte di chi, nel veicolare l’informazione, non dovrebbe mai trascendere dal dubbio di innocenza del condannato all’allusione di colpevolezza, oltretutto sui familiari colpiti; ed ancor più da parte di chi, come Azouz Marzouk, dovrebbe condividere un dolore immenso e non cercare un’effimera ribalta».

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di Massimo Baiocchi - 13 Aprile 2019