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Polizia davanti al Museo Luxoro, 13 aprile 2016 a Genova. Furto di quadri nella notte nel museo a Capolungo di Nervi, dove i ladri sono entrati da una finestra con una scala e si sono appropriati di sei tele lasciando le cornici sul posto. ANSA/ LUCA ZENNARO
Polizia davanti al Museo Luxoro, 13 aprile 2016 a Genova. Furto di quadri nella notte nel museo a Capolungo di Nervi, dove i ladri sono entrati da una finestra con una scala e si sono appropriati di sei tele lasciando le cornici sul posto. ANSA/ LUCA ZENNARO

Viareggio, turista argentino massacrato da un rumeno: «Sono schifato, non tornerò mai più in Italia»

Cronaca - di Redazione - 4 Aprile 2019 alle 12:41

Mai più, il povero turista argentino è schifato e non tornerà «mai più in Italia», confessa ai poliziotti toccando le ferite sulla testa procurate da un’aggressione vile e violenta do un cittadino rumeno, a Viareggio, dove la sua vacanza si è trasformata in un incubo. «Non ne voglio sapere più niente. Non metterò mai più piede in Italia», ha risposto in un lettera declinando l’invito del Tribunale di Lucca. Per quella rapina il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Lucca Alessandro Trinci ha rinviato a giudizio Mihail Daniel Iancu, rumeno, riconosciuto dal  turista argentino sulle fotografie segnaletiche che le forze dell’ordine a cui si era rivolto per denunciare l’accaduto gli avevano sottoposto. Il rapinatore doveva sapere che dentro lo zainetto che l’argentino aveva in spalla c’era qualcosa di davvero prezioso. Ha atteso che il bagnante lasciasse la spiaggia, che si trovasse in una zona isolata e che in quel momento non passasse nessuno. Poi si è scagliato contro il turista argentino, l’ha picchiato fino a quando lui non ha mollato lo zaino con all’interno un prestigioso orologio ed è scappato. Merito delle forze dell’ordine se il violento balordo è stato arrestato, dopo il riconoscimento. Il rifiuto del turista argentino di tornare in Italia potrebbe favorire la scarcerazione del laro rumeno.

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di Redazione - 4 Aprile 2019