Cantanti e storici irritati: «Cantare “Bella Ciao” al Concertone è stato assurdo» (video)
Bella Ciao spacca anche il primo maggio. All’indomani dell’esecuzione dal palco del Concertone, infatti, è polemica sui social e dibattito tra storici, politici e non solo. Ci si chiede se sia stato opportuno proporre il canto nel corso della festa dei lavoratori, a una piazza così eterogenea (e in diretta tv) come quella di San Giovanni a Roma, ma anche che valore abbiano oggi quelle note e se non siano ormai solo la colonna sonora di una pulsione a dividere sempre il Paese.
Lo storico Vidotto: «Non è un canto di tutti»
Per lo storico Vittorio Vidotto non ci sono dubbi sul fatto che Bella ciao «non è un canto di tutti». «Ha prevalentemente una tradizione resistenziale, dove si nominano i partigiani. È chiaro che in un Paese in cui una parte cospicua dell’elettorato, almeno in base ai sondaggi, non si identifica più con quella storia, non è di tutti. Temo che non lo sia», ha detto lo storico, autore di numerosi manuali per la scuola superiore e l’università insieme ai colleghi Andrea Giardina e Giovanni Sabbatucci. «L’hanno cantato soprattutto a sinistra. In un Paese a destra come il nostro è chiaro che non è un canto di tutti», ha precisato Viducci, aggiungendo che «dal punto di vista politico, non dico che Bella ciao sia un canto divisivo, ma non è neppure un inno. È cantato dalla sinistra del Paese nelle forme più varie, da quelli che vedono ancora nella Resistenza un fondamento della Repubblica italiana».
Il leghista: «Divisiva perché usata da una parte contro un’altra»
Per il segretario della Commissione di Vigilanza Rai e deputato della Lega, Massimiliano Capitanio, poi, «non sono tanto la canzone e tantomeno il testo che racconta un momento storico del Paese ad essere di parte, ma sono gli usi e i contesti in cui viene fatta cantare che ne hanno spesso stravolto il senso». Quindi, per l’esponente del Carroccio, Bella Ciao «è divisiva nel momento in cui viene rivendicata da una parte contro un’altra e purtroppo questo accade spesso». Quanto al concerto del primo maggio, poi, «dovrebbe celebrare il lavoro e si è fatta un po’ di confusione con il 25 aprile perché in alternativa, avrebbero dovuto spiegare il senso della Bella ciao delle mondine che si conclude con l’auspicio a lavorare in libertà che è quello che auguriamo a tutti».
“Bella ciao” secondo Al Bano e Facchinetti
Sulla questione sono intervenuti anche due popolari artisti come Al Bano e Francesco Facchinetti. Per il primo «Bella ciao è una canzone nata per motivi condivisi da chi voleva un’Italia libera dal nazismo e dal fascismo e rappresenta un’epoca storica importante. Non vedo quale sia il problema». «È una bella canzone popolare e finché si canta e non si spara va sempre bene», ha quindi aggiunto Al Bano. La vede diversamente Facchinetti, che ha precisato di non guardare il Concertone «per scelta perché non approvo quando si mischia la politica con la musica». «Condivido chi non approva la scelta di suonare Bella Ciao al Concertone e trovo che sia totalmente divisiva», ha quindi aggiunto l’artista, per il quale «quando si mette a contatto la musica con la politica va a morire il senso primordiale musica». «Pensare che la musica possa diventare un modo per fare politica mi fa rabbrividire come i comunisti che litigano tra loro per il 25 aprile», ha concluso Facchinetti.
Le polemiche sui social
Ma è stato soprattutto sui social che è infiammata la polemica. L’esecuzione, avvenuta sul palco con l’arpa e accompagnata dal pubblico con le parole, ha immediatamente scatenato una serie di twitter, per lo più critici. «Poi qualcuno mi spiegherà cosa c’entra Bella ciao con il 1° maggio», ha scritto Luca, mentre Giuseppe ha esclamato «ma Bella ciao per cosa?! Santo Cielo». Qualcuno l’ha anche presa con un incontenibile entusiasmo, tipo Tina che ha fatto sapere che «io e i miei eravamo a tavola e abbiamo smesso di mangiare per cantare Bella ciao, è stato un bel momento», mentre Isabella ha ringraziato Ambra «che ha chiesto al pubblico di cantare in diretta Bella ciao». Ma il tenore è stato soprattutto un altro e non sono mancate ironie pungenti. Nicola ha preso spunto dall’esecuzione ad arpa per dire che «a occhio e croce di Bella Ciao dovrebbe mancare solo la versione dei suonatori di ascella», mentre un utente che si fa chiamare Don Rodrigo ha scherzato sul fatto che Bella ciao è stata utilizzata anche come colonna sonora della serie Netflix La casa di carta. «Bella questa canzone della colonna sonora della Casa de papel», ha scritto. Ed è intervento su Twitter anche il giornalista Nicola Porro: «Ma Bella ciao la dobbiamo sentire anche al concertone del primo maggio?», ha scritto Porro, che già lunedì scorso aveva affrontato il tema del canto dei partigiani nel corso del suo programma Quarta Repubblica, dove il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, si è scontrato con il vignettista Vauro Senesi.