Cesare Battisti, i giudici confermano l’ergastolo. Ma tra 3 anni potrà uscire dal carcere

22 Mag 2019 12:40 - di Gigliola Bardi

Cesare Battisti deve scontare l’ergastolo. A confermarlo è stata la Corte d’Assise d’Appello di Milano, che ha rigettato la richiesta della difesa di commutare la pena a vita in una pena a 30 anni. La richiesta si basava sull’accordo di estradizione tra Italia e Brasile, Paese in cui l’ergastolo non è previsto, e su una presunta illegittimità della presa in consegna dell’ex terrorista da parte delle autorità italiane. Tesi respinta dai giudici, che invece hanno confermato la legittimità della procedura, accogliendo la posizione del pg Antonio Lamanna e giudicando “infondata” la richiesta del legale Davide Steccanella. 

“E’ scappato, gli accordi col Brasile non valgono”

Nessuno sconto immediato, dunque, per Battisti, che è attualmente detenuto nel carcere di Oristano, dove è arrivato dopo il fermo avvenuto in Bolivia del 12 gennaio, contestato dai suoi legali. Nel dettaglio, l’avvocato Steccanella sosteneva che l’ex terrorista pluriomicida doveva essere ridato al Brasile e non espulso direttamente in Italia come avvenuto con la consegna alla nostra polizia il giorno dopo il fermo. “Noi non contestiamo l’estradizione, ma la presa in consegna se legittimata da una espulsione illegittima”, ha sostenuto il legale, aggiungendo che “bisognava attendere tre giorni”, ovvero il tempo che “l’arresto provvisorio” concede per presentare ricorso. Da qui quella richiesta di pena più indulgente a compensazione della presunta forzatura, che invece per la Corte di Milano non c’è stata. Le autorità boliviane “erano libere di espellere lo straniero illegalmente entrato nel loro territorio e di consegnarlo alle autorità del Paese di origine”, ossia l’Italia, “essendo tuttora italiana la cittadinanza dell’interessato”, si legge nel provvedimento dei giudici, per i quali “se Battisti avesse voluto far valere tali accordi estradizionali italo-brasiliani, non avrebbe dovuto allontanarsi volontariamente dal Brasile e non avrebbe dovuto opporsi alla conclusione della procedura estradizionale con la sua consegna all’Italia dal Brasile”. “Faremo ricorso in Cassazione”, ha annunciato il legale di Battisti.

Ma Cesare Battisti potrà accedere ai permessi

Battisti potrà comunque chiedere l’accesso ai benefici previsti dalla legge, perché secondo i giudici della seconda sezione della Corte d’Assise d’Appello di Milano, presidente Giovanna Ichino, la pena nel suo caso “non è ostativa”. La decisione è demandata alla magistratura di Sorveglianza, alla quale spetterà valutare – precisano ancora i giudici milanesi  – “se e quando Cesare Battisti potrà godere di benefici penitenziari, in virtù di una progressione trattamentale, che è diretta attuazione del canone costituzionale della funzione rieducativa della pena anche per i condannati all’ergastolo”. Dunque, Battisti potrà godere di sconti di pena, ovvero del “beneficio della liberazione anticipata ai fini del calcolo del termine per poter chiedere permessi premio e misure alternative alla detenzione, avendo riguardo anche ai periodi di custodia cautelare espiata all’estero”. Una prospettiva molto più vicina di quanto si pensi: secondo alcuni calcoli, l’ex terrorista, avendo già scontato come “presofferto” 6 anni e mezzo, potrà richiedere benefici come i permessi per lasciare il carcere già tra meno di 3 anni e mezzo, dopo che avrà scontato complessivamente 10 anni di carcerazione.

 

 

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 23 Maggio 2019

    Non credo che in Italia ci siano dei giudici, cioe’ quelli veri, quindi non aspettatevi niente di buono.

  • Giuseppe Forconi 23 Maggio 2019

    Spero che i giudici non si facciano imbavagliare da futili cavilli di procedura e che mantengano ferme le decisioni gia’ prese. Inoltre Battisti non puo’ godere di permessi o riduzioni di pena e gli anni passati all’estero ( in piena liberta’ ) non sono da calcolarsi come possibile sconto di pena perche’ non fatti in Italia. Poi se volete farvi fregare fate pure tanto in Italia tutto e’ lecito per i comunisti.

  • Francesco Ciccarelli 22 Maggio 2019

    Che pagliacciata! Così potrà approfittare del primo permesso per scapparsene di nuovo all’estero e bisognerà ricercarlo di nuovo! Mi chiedo sempre se i giudici sono imparziali, oppure sono solo da rifare i Codici!