Cesare Battisti vuole lo sconto di pena: “Niente ergastolo”. Si rischia la beffa…

13 Mag 2019 11:17 - di Redazione
Cesare Battisti

La beffa potrebbe essere dietro l’angolo, grazie a cavilli giuridici da Azzeccagarbugli che potrebbero evitare al terrorista assassino Cesare Battisti la condanna all’ergastolo, a vantaggio di una meno dura condanna a poco più di 20 anni la pena. Il tutto alla luce di un accordo, invocato dalla difesa di Battisti, che esisterebbe tra Italia e Brasile sulle estradizioni, che non prevederebbero una pena superiore ai 30 anni. A questi andrebbero poi scontati i periodi di reclusione che Battisti avrebbe già passato in galera.

“Il patto Italia-Brasile – spiega questa mattina il “Corriere della Sera” – era stato firmato a ottobre 2017 dall’allora ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e prevedeva che il tempo massimo di esecuzione della pena inflitta non supererà nella sua effettività 30 anni di reclusione, e che il periodo di detenzione sofferto dall’estradato in Brasile ai fini della procedura di estradizione sarà computato nella pena da eseguire in Italia”.

L’avvocato Davide Steccanella avrebbe già depositato la lettera firmata dall’ex ministro Andrea Orlando con cui si dichiarava l’accettazione delle condizioni “indicate dalle autorità brasiliane”. Da qui il nuovo calcolo della pena residua a 20 anni e meno di otto mesi. C’è però un punto giuridico molto delicato: Cesare Battisti non fu arrestato in Brasile ma in Bolivia, dove nel gennaio scorso fu sancita l’estradizione. In questo caso, dunque, gli accordi col Brasile non varrebbero.

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