Confintesa: su Mercatone Uno hanno sbagliato tutti, da Gentiloni a Calenda
«La grave situazione in cui versano sia i 1800 dipendenti, sia clienti di Mercatone Uno che hanno già pagato la merce ma non riceveranno nulla che i fornitori che non sono stati pagati, si sarebbe potuta evitare se i governanti dell’epoca avessero seriamente vigilato su chi stava acquisendo la società». Lo dichiara il Segretario Generale di Confintesa Francesco Prudenzano in ordine alla bancarotta del Mercatone Uno. «Non si capisce come a due politici navigati come Gentiloni e Calenda non sia sembrato sospetto che la Shernon Holding, che si era proposta come acquirente, avesse la sede legale a Malta potendo così sottrarsi a più stretti controlli italiani. Inoltre, a fronte della crisi che ha poi colpito i 1800 dipendenti, danneggiato i fornitori e penalizzato i clienti, se fosse stato applicato l’articolo 46 della Costituzione, che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili dell’azienda, oggi migliaia di famiglie non sarebbero in angoscia. Questo ulteriore grave fatto – conclude Prudenzano – faccia riflettere il Governo che, invece di litigare sul chi deve contare di più al suo interno, si preoccupi dei problemi del lavoro e attui il dettato Costituzionale per quanto attiene la Partecipazione. Ormai non è più tempo di tergiversare, sia dia seguito a ciò che i nostri Padri Costituenti avevano pensato per proteggere i lavoratori e rendere sempre più competitive le nostre imprese».