Esorcismo alla discussa “fontana del diavolo” a Vergato, ma il “rito” finisce in cagnara (video)
Magari non rappresenta il diavolo, ma – come ha detto il suo autore, lo scultore Luigi Ontani – “una rappresentazione allegorica delle peculiarità di Vergato e degli elementi che la caratterizzano come il fiume Reno, Montovolo, il monte Pero”, tuttavia è innegabile che quella fontana abbia portato discordia e divisione. Due notti fa è stata imbrattata di letame. Il giorno dopo è arrivato un presunto “esorcista” per liberare dal male la scultura. Si tratta di Davide Fabbri, alias padre David da Rimini che si autoproclama diacono, esorcista e cavaliere della milizia di San Michele Arcangelo. Un personaggio pittoresco, che afferma di essere discendente di Benito Mussolini e che tirò banane al ministro Kyenge. I cittadini lo hanno contestato e sono dovuti intervenire i carabinieri. Poi sono scesi in piazza i difensori dell’opera, con cartelli recante la scritta “Je suis Ontani”, il nome cioè dell’artista che ha realizzato la fontana. E il sindaco Gnudi ha organizzato una marcia in difesa dell’arte. Insomma un gran caos tra opposti fondamentalismi: chi evoca Satana e chi replica che di sacro, ormai, c’è rimasta solo l’arte. Ma se l’arte è libera, si può anche liberamente metterla in discussione. Ontani contesta la lettura satanista dell’opera: “Ma quale invocazione del diavolo. Parliamo di un fauno (che rappresenta il fiume Reno), di un Cupido alato (che il fauno ha sulle spalle), in rappresentazione del torrente Vergatello, di un tritone (che simboleggia l’Appennino) e di un uovo sul quale il tritone si appoggia che invece rappresenta Montovolo, elemento mitico del paesaggio locale”.