
I francesi ci scippano anche il parmigiano: il governo può rimediare solo in un modo
L’avevamo predetto e così è stato: dalla Francia è giunto l’ennesimo colpo alla nostra Nazione e al sistema produttivo italiano. Stavolta ad essere colpito è stato il sistema agroalimentare, con l’acquisto da parte del colosso francese Lactalis della società leader nella distribuzione di formaggi Dop italiani, Nuova Castelli. Mai come ora è importante fare qualcosa, non si può restare a guardare mentre la Francia prende il controllo di un’altra nostra eccellenza; è necessario che il governo agisca in maniera incisiva, prendendo in considerazione, ad esempio, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, l’acquisto di quote societarie della Lactalis così da sedere nel CdA del gruppo e controllarne le future scelte.
Dal governo parole e niente fatti
La sfida per l’acquisto di Nuova Castelli – controllata dal fondo britannico Charterhouse – si era accesa qualche mese fa tra il gruppo italiano Granarolo e la francese Lactalis; di fronte al pericolo del prevalere di quest’ultima il ministro Centinaio aveva garantito “massimo impegno per tutelare l’agroalimentare italiano dall’assalto delle multinazionali straniere”. Ci aspettavamo, quindi, misure per agevolare e supportare le nostre imprese nell’acquisto dei marchi italiani, in modo da fornire competitività di fronte alla concorrenza straniera. Ed invece alle parole del ministro Centinaio non sono seguiti i fatti, e di misure a sostegno dell’imprenditoria italiana, neanche l’ombra.
E così, il gruppo francese, grazie anche ai precedenti acquisti di Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori, controlla oggi circa un terzo del mercato nazionale in comparti strategici del settore lattiero caseario. In questa fase dunque, è quantomeno importante controllare le scelte che verranno prese dal gruppo francese sui nostri prodotti, sorvegliando sia sul rispetto della loro unicità, sia sulla tutela del Made in Italy.
In discussione c’è la difesa dell’interesse nazionale, che passa anche attraverso la tutela delle nostre aziende; un tema che per Fratelli d’Italia è sempre stato prioritario e sul quale non intende mollare la presa proprio ora.
Se continua così che rimane di Italiano in Italia?