Iva Zanicchi al “Secolo”, musica e politica: «Berlusconi ha dato tanto all’Italia»

13 Mag 2019 10:11 - di Salvatore Bucolo

Sta suscitando molta simpatia e grande interesse l’opinionista Iva Zanicchi che, con competenza e professionalità, assieme a Cristiano Malgioglio, da alcune settimane sta ravvivando la sedicesima edizione del Grande Fratello.

Essere bravi, avere talento, sono elementi indispensabili per farsi notare?

Una persona si può far notare anche senza esser brava, senza avere talento. Basti osservare, purtroppo, la nostra televisione. Certo che, se uno vuol fare una professione artistica seria e duratura, il talento, naturalmente, ci vuole.

Le va di raccontarci il suo percorso di cantante e conduttrice televisiva?

Inutile dire che, per raccontarlo tutto, ci vorrebbe un giorno intero. Il mio lavoro principale è sempre stato quello di cantante. L’ho iniziato che ero abbastanza giovane. Volevo assolutamente diventare una cantante, era la cosa che desideravo di più, che amavo di più. È stata dura, perché venivo da un piccolo paese; però con la determinazione, la volontà e la voglia di riuscire, ce l’ho fatta. La mia è una carriera lunga, piena di soddisfazioni, di gioie, di delusioni, di successi e di insuccessi. Le tappe fondamentali sono state le mie tre vittorie al Festival di Sanremo, che mi hanno dato la possibilità di cantare in tutto il mondo. Sono pochi i Paesi dove non sono stata. Quella di conduttrice, invece, è stata una parentesi lunga e divertente: ho condotto per 14 anni Ok il prezzo è giusto, e ho fatto anche altri programmi. Mi diverte fare la conduttrice, però non mi dà le stesse sensazioni di quando canto.

La sua prima canzone?

Era un blues, si chiama Come ti vorrei, ed è una canzone che amo ancora oggi. Credo che sia la mia preferita: venivo da anni di sofferenze, di ricerche, di tribolazioni. Poi, alla fine, quando sono riuscita a trovare la “canzone del cuore” sono avvenute tante belle cose. È stato un successo partito proprio da Catania, dove il mio disco ha iniziato a vendere tanto, e da lì in poi anche nel resto dell’Italia. Anche per questo, ho sempre un bellissimo ricordo della Sicilia.

C’è una sua canzone che le ha aperto gli occhi, o in qualche modo ha operato in lei una rivoluzione?

Sono partita con il blues, che amavo moltissimo e mi era entrato nel sangue. Poi, c’è stata una canzone che mi hanno quasi obbligata a cantare, La riva bianca, la riva nera, e quando l’ho incisa, è stata per me una grande rivelazione. È stata rivoluzionaria, insieme a Fiume amaro e Zingara: queste tre canzoni sono entrate nel cuore della gente, sono diventate popolari, ed è bellissimo sentire la gente cantare le tue canzoni in giro per le strade, per tutta Italia.

La sua “Zingara” ha appena compiuto 50 anni e, se non vado errato, proprio un gruppo musicale siciliano l’ha “ringiovanita”, realizzando anche un video dove lei è la regina. Ci potrebbe parlare di loro?

Zingara è sempreverde, anche se quest’anno ha compiuto 50 anni. Gli “Atmosfera Blu” di Barcellona Pozzo di Gotto in Messina, ai quali sono molto legata, hanno realizzato una rivisitazione di Zingara a tempo di salsa. Non vi nascondo che è stato per me molto piacevole. Il gruppo è guidato da un fisarmonicista eccezionale, Giuseppe Santamaria, e da sua moglie Anna Lanza, cantante di grande talento. Sono straordinari e talentuosi, li annovero tra i miei amici veri e sono sicura che abbiano ancora moltissimo da dare.

Iva Zanicchi, oltre a cantare il “Padre Nostro”, crede in Dio?

Sì, credo in Dio, in quanto vengo da una famiglia molto religiosa. Il “Padre Nostro” è una canzone molto bella, che mi dà sempre tante emozioni. So che, a volte, viene trasmessa alla fine della messa, ed è una cosa che mi commuove tanto.

Secondo lei, Berlusconi può ancora dare qualcosa alla politica?

Il presidente è un uomo carico di tanta energia, lo ha sempre dimostrato, ha dato tanto all’Italia e quindi andrà avanti a lungo, anzi profitto di questa intervista per augurargli un’immediata guarigione.

A conclusione di questa intervista, mi permetta chiederle: farà ancora politica? Musica? Tv? Partirà? La “nave partirà”?

Sì, la nave partirà, e partirà portando con sé tanta musica…

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