La medaglia d’oro Gianfranco Paglia: «Gori impari dai parà, il tricolore va baciato»
L’eroe Gianfranco Paglia dà una lezione a Giorgio Gori. Il sindaco Pd di Bergamo nel corso dell’inaugurazione di un parco pubblico ha utilizzato il tricolore come un semplice strofinaccio per lucidare una targa. Un gesto che scatenato un mare di polemiche. Per Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valore militare, è un gesto inaccettabile e così quando ha visto il tricolore usato come uno straccetto ha scritto un post su Facebook: «Non entro nel merito del colore politico di appartenenza perché non mi interessa. Nè entro nelle polemiche politiche che da giorni leggiamo su tutta la stampa, perché non mi compete. Ma, c’è un ma e come appartenente delle Forze armate sento la necessità di intervenire e rinnegare da cittadino italiano il gesto del sindaco Gori».
Il parà Gianfranco Paglia contro Gori
Gianfranco Paglia non usa mezzi termini: «Per quel giuramento prestato, molti uomini e donne hanno sacrificato la vita rientrando in Patria avvolti dal tricolore. Per quel giuramento, uomini e donne ogni giorno garantiscono la sicurezza e difendono il nostro Paese. Per quel giuramento molti continuano ad indossare orgogliosi l’uniforme pur avendo subito invalidità permanenti. Quella bandiera merita rispetto per ciò che rappresenta. È la nostra identità, la nostra storia. Va baciata, non offesa, non la si usa per lucidare una targa!». Gianfranco Paglia, il 2 luglio del 1993, a Mogadiscio nella battaglia del pastificio fu gravemente ferito alla colonna vertebrale, e perse l’uso delle gambe. Per la sua azione in combattimento ha ricevuto la medaglia d’oro al valor militare. Nonostante l’invalidità nel 1997 è tornato a prestare servizio nell’Esercito, prendendo parte alla missione Sfor in Bosnia.