L’orrore delle “marocchinate”, stupri “alleati” in mezza Italia: presentazione del libro di Olmi

7 Mag 2019 12:27 - di Federica Argento

Sabato prossimo 11 maggio appuntamento da non perdere con il libro di Silvano Olmi al Cis di Montesacro (Roma, via val Trompia 102, ore 17,30), diretto da Roberto Borgheresi. Il libro è un titolo ben noto ai nostri lettori: “ Non solo la “Ciociara”: violenze di guerra sulle donne dalla Sicilia alla Campania, dal Lazio alla Toscana” edito da Fergen. Non a caso il volume di Olmi, che ricostruisce le violenze e gli stupri subiti dalle donne italiane da parte dei “liberatori”, è stato premiato un mese fa con il premio Caravella dal “Comitato 7 marzo” alla Fondazione An. L’incontro con lo storico Silvano Olmi al Cis di Montesacro si inquadra nelle iniziative ideate dalle donne che compongono il Comitato per riflettere su un capitolo di storia pieno di orrori a lungo negati ed oscurati. L’incontro con l’autore sarà condotto pertanto da Sabrina Valletta, presidente del Comitato 7 marzo, e da Concetta Serata. Interverranno l’editore Federico Gennaccari ed introdurrà l’incontro Roberto Borgheresi.

La vicenda oscurata delle “marocchinate”

Una vicenda scomoda e terribile della seconda guerra mondiale che invano troverete trattata con dovizia di particolari dalla storiografia ufficiale. Dobbiamo essere grati a Silvano Olmi che attraverso documenti inediti cercati ed assemblati con rigore, insieme alle denunce e alle testimonianze, ripercorre le violenze compiute in Italia nel 1944 soprattutto dalle truppe marocchine inquadrate nel Corpo di Spedizione Francese. Una violenza doppiamente terribile perché questi militari che facevano parte delle truppe Alleate erano considerati dei liberatori e vennero accolti come tali. Per loro, invece, gli italiani erano dei nemici e quindi i loro beni e le loro donne erano solo “bottino di guerra” su cui sfogare gli istinti più bestiali. Donne di tutte le età, dagli 11 agli 80 anni e in non pochi casi anche uomini e ragazzi (persino bambini). In Toscana hanno subito violenze persino uomini e donne impegnate in formazioni partigiane. Se l’orrore ha raggiunto il culmine in Ciociaria (e in limitrofi comuni della provincia di Latina), il volume si occupa anche di stupri e omicidi registrati sia prima, in Sicilia e in Campania, che dopo, nella provincia di Viterbo e nelle provincie di Siena e di Livorno, sull’Amiata e all’Isola d’Elba. Questo libro si occupa della provincia di Viterbo dove l’autore ha trovato negli archivi quasi cento denunce e presenta documenti inediti. Silvano Olmi apre una più ampia prospettiva storica dell’impiego di queste truppe, che hanno utilizzato lo stupro come vera e propria arma di guerra sistematica per terrorizzare le popolazioni civili occupate. Seguirà, pertanto, un dibattito che si preannuncia appassionate con l’autore su un capitolo di storia ancora da completare. Olmi è un grande appassionato di storia. E’ anche componente dell’esecutivo nazionale del Comitato 10 Febbraio per il quale ha effettuato ricerche storiche su tredici cittadini del viterbese uccisi e infoibati in Istria.

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