Meloni alla Marcia per la Vita: no all’aborto e no alla “cultura dello scarto” che vogliono imporci

17 Mag 2019 15:38 - di Redazione

“Anche quest’anno Fratelli d’Italia parteciperà con una delegazione e senza simboli di partito alla Marcia per la Vita“. Lo dice la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Saremo in piazza – spiega – per ribadire che il diritto alla vita è il primo dei diritti umani da tutelare: noi vogliamo costruire in Italia e in Europa una cultura amica della vita nascente, vogliamo combattere la cultura dello scarto che considera un malato terminale o un disabile come un rifiuto e contrastare la deriva eutanasica nella quale sta precipitando l’Occidente”.

Perché la chiesa non sostiene la Marcia per la Vita?

“Chiediamo la revoca della legge 194 che ha portato oltre 6 milioni di morti innocenti. Basta con questo massacro. Bisogna contrastare la cultura della morte e con questa marcia vogliamo dire che il valore della vita è imprescindibile e va difesa sopra ogni cosa”. Commenta così Alejandro Gayer, all’Adnkronos, la nona edizione della Marcia per la Vita che si terrà domani a Roma. Gayer è l’organizzatore argentino della manifestazione: “ho vissuto in Italia per 20 anni e ho portato l’esperienza della marcia nel mio Paese. La prima manifestazione ha portato 10.000 persone in piazza a Buenos Aires. L’anno successivo erano 300.000”. “Mi colpisce – commenta Gayer – perché è un evento di tutti: mette d’accordo cattolici e atei. E’ una marcia laica. Sia in Italia sia Argentina la Chiesa non ha dato un sostegno pubblico ufficiale alla marcia. Ci sono singole adesioni individuali”. “Ogni anno – conclude Gayer – vedo sempre più giovani partecipare alla manifestazione. E’ molto bello. Ci aspettiamo tantissima gente. L’anno scorso erano quasi 50.000 persone. Credo però sarebbe meglio che ogni città potesse fare una sua marcia, così chi non può permettersi di venire a Roma può comunque manifestare. In Argentina facciamo così e all’ultimo evento abbiamo portato oltre 2 milioni di persone in strada in 220 marce diverse”.

Marcia per la Vita: no a violenza sugli indifesi

”Dopo aver affisso il Manifesto pro-life più grande d’Italia che ha come protagonista Michelino a 11 settimane di vita in grembo, affisso ancora oggi nella Roma del sindaco Raggi, saremo alla Marcia per la Vita perché mai come ora va tutelata e difesa da chi la vuole attaccare, svilire, minacciare. Gli attacchi alle persone innocenti sono sempre più numerosi e chi è più innocente di un bambino che deve nascere, il cui futuro dipende totalmente da altri? La nostra non è una Marcia del giudizio o del rimprovero, ma per un giorno renderemo protagonisti i nascituri, il più grande valore per il futuro della nostra società”. Lo hanno dichiarato Pro Vita e Famiglia e Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona ricordando l’appuntamento della Marcia prolife che si terrà domani dalle 14 alle 17,30. ”Occorre tornare a concentrarsi sull’innocente nel grembo materno che nessuno difende e a cui la politica non guarda come a un essere umano ma come materiale di scarto – hanno aggiunto – Invece si può fare molto per salvare questi bambini e tutelare la salute fisica e psicologica della donna. Occorre fare di tutto per impedire che venga fatta una violenza su chi non può difendersi”. ”La Marcia per la Vita è un’occasione per ribadirlo, è una festa dei diritti soprattutto di chi non ha voce ed è una festa della sacralità della vita umana, debole o forte che sia, sana o malata. Scendiamo in campo per la dignità di tutti. I bambini hanno il diritto di non essere fatti a pezzi perché deboli”, hanno concluso.

Anche gli universitari alla Marcia per la Vita

“Chiediamo ai legislatori di mettersi le mani sulla coscienza: per prima cosa dovrebbero togliere il finanziamento pubblico all’aborto. Domani ci saranno tantissimi studenti universitari da tutta Italia per dire no a questa pratica disumana”. Commenta così Chiara Chiessi, presidente di Universitari per la Vita, la Marcia per la Vita che si terrà domani a Roma. L’associazione, nata due anni fa, “vuole ribadire nelle università quanto sia importante la vita, dando informazioni ai ragazzi: fa riflettere vedere un giovane dibattere su temi come questi. Vogliamo incoraggiare gli studenti a partecipare a manifestazioni come questa”, afferma Chiessi. “Vogliamo far capire – continua Chiessi – che occorre rinunciare a leggi ingiuste come la 194: da quando è in vigore sono stati più di 6 milioni i bimbi uccisi. L’aborto non va a risolvere i problemi della donna, anzi li aggrava da un punto di vista psicologico. Negli Stati Uniti sono avanti. La legge approvata in Alabama testimonia che il popolo americano è consapevole e sa da che parte stare. Ho conosciuto in America molte persone nate da violenze che, attraverso testimonianze pubbliche, hanno fatto capire quanto sia sbagliato far pagare a degli innocenti la colpa dei loro padri”. Per Chiessi, iniziative come quelle di domani “servono a far cambiare rotta al Paese. Il popolo per la vita è silenzioso tutto l’anno, ma c’è. Con un corteo come quello di domani faremo vedere quanti siamo a voler dare speranza ai bambini che non hanno voce”.

Ovviamente contraria Emma Bonino: “Mi auguro che l’Italia resti sempre un Paese libero dove ciascuno ha la possibilità di esprimere le proprie opinioni, si spera nel rispetto della buona educazione e delle leggi”. E’ questo il commento, rilasciato dalla leader di +Europa Emma Bonino, protagonista della storica battaglia per l’approvazione della 194, legge contro la quale domani il popolo pro life tonerà a sfilare a Roma: sarà Marcia per la Vita. Secondo gli organizzatori della manifestazione l’aborto mette “a rischio la sopravvivenza del genere umano”, una affermazione che Bonino liquida come “volgarità”.


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