Meloni sfida Di Maio: «Dicci quanti rom, stranieri e condannati hanno il reddito di cittadinanza»
Parte la sfida di Giorgia Meloni a Luigi Di Maio sulla verità dei numeri del reddito di cittadinanza. Dal suo profilo Fb la leader di Fratelli d’Italia scrive: “Sfido formalmente Luigi Di Maio a tirare fuori, prima delle votazioni del 26 maggio, i dati ufficiali di quanti nomadi, immigrati e condannati stanno percependo il reddito di cittadinanza grazie al Movimento 5 Stelle”. Il motivo? “Gli italiani onesti che pagheranno per tutto ciò e vogliono la verità!”.
Operazione verità
Si sottrarrà Di Maio alla sfida? Farà finta di non vedere quanta rabbia ed amarezza fa agli italiani ascoltare di redditi di cittadinanza elargiti a pioggia in base a requisiti discutibili? Nomadi, rom, persino condannati lo stanno ricevendo, tutti a carico nostro. Ce lo dicono le cronache. Gli italiani hanno diritto almeno di sapere quanti sono, non credete? Il fatto è che Di Maio, ministro dell’economia, vessillifero del provvedimento che sta rovinando e rovinerà i nostri conti pubblici i numeri li conosce bene: il reddito di cittadinanza infatti è già in distribuzione. Dunque, il vicepremier è nelle condizioni di riferire agli italiani cifre e dettagli. Anzi, sarebbe suo dovere farlo. Non solo. Dovrebbe anche affrettarsi. “Il prendi i voti e scappa” è troppo facile. Aspettare il voto, glissare su questi “particolari”, non è corretto. Di Maio, specifica la Meloni, deve dare prima del 26 maggio le cifre-verità. Avrà il coraggio di presentarsi alle urne con cifre e dati su cui gli italiani dovranno inevitabilmente riflettere?
1800 euro ai rom
Ma il coraggio, la correttezza e la sfida -saremmo felici di ricrederci – sarebbero troppo imbarazzanti per Di Maio. Come imbarazzante fu il video girato in prima persona dal nostro direttore Francesco Storace in diretta dal campo rom di via Germagnano a Torino. Qui trovò gente gongolante e plaudente a Salvini e al governo tutto per i 1800 euro al mese percepiti col reddito di cittadinanza. Un spettacolo paradossale, indecoroso, da non credere se non fosse stato mostrato da una rom un sms mandato dall’Inps. “La sua domanda è stata accettata”. Con tanto di protocollo. Così è. Uno schiaffo in faccia gli italiani onesti, he pagano tasse, le utenze, che hanno figli all’estero per miseri compensi. Allora Di Maio, accetti la sfida?