Mido – Milano
Mido
Via Piero Custodi, 4 – 20135 Milano
Tel. 02/45493399
Sito Internet: www.ristorantemido.com
Tipologia: ristorante arabo
Prezzi: menù degustazione da 21€ a 27€
Giorno di chiusura: Venerdì a pranzo; Domenica
OFFERTA
Non è una rivisitazione occidentale, né un adattamento al gusto italiano: quella che da più di 25 anni la famiglia Nassar offre ai clienti del ristorante Mido è vera cucina araba! Se non si conosce questo tipo di tradizione è meglio affidarsi al simpatico e bravo anfitrione Raafat, il quale vi consiglierà uno dei menù completi che vi permetterà di avere un’ampia panoramica di quelle che sono le specialità arabe. Il percorso degustazione, infatti, è disponibile in tre formati: piccolo, medio e massimo. Come da buona tradizione, abbiamo iniziato con pane kmaj e diverse salse con cui accompagnarlo: babaganush, hummus, tabulet, harissa e un sorprendente formaggio di pecora. A seguire abbiamo assaggiato diverse portate della cucina di Maha, la donna della famiglia: dei gustosi falafel di fave, del riso libanese con zafferano e frutta secca e un buon couscous con carne stufata di manzo e verdure. Per concludere, di fronte alla scelta di uno dei quattro budini che accompagnano il piatto di dolci arabi al miele, li abbiamo assaggiati tutti: cocco, cioccolato, albicocca e menta. Non è presente alcuna bevanda alcolica in carta ma diverse sono le valide alternative: tè alla menta, servito caldo o freddo, carcadè, tamarindo o limonata. Se siete soliti bere il caffè dopo i pasti, lasciate perdere per un attimo il classico espresso italiano e fatevi convincere a provare il densissimo caffè della casa. I menù completi sono disponibili anche in versione vegetariana e vegana.
AMBIENTE
In sala si respira un profondo senso di accoglienza domestica. L’arredamento è molto semplice e i colori accesi delle pareti grezze rievocano atmosfere mediorientali.
SERVIZIO
Sorridente. Raafat è molto disponibile e attentissimo nello spiegare le portate, altrimenti difficilmente riconoscibili agli avventori meno esperti.
Recensione a cura di: Il Saporaio – La Pecora Nera Editore –