Radio Radicale: Di Maio invoca una «soluzione». Ma trovarla spetta solo a lui

22 Mag 2019 13:30 - di Valerio Falerni

Ora che anche gli emendamenti della Lega per il rinnovo della proroga della convenzione (che scade oggi) sono stati dichiarati inammissibili, la vita di Radio Radicale è davvero appesa a un filo. Non resta, forse, che l’illusione che stiamo solo assistendo a una volgare manfrina elettorale con il M5S che prende in ostaggio la storica emittente fondata da Marco Pannella per sventolare sotto il naso dei propri aficionados quel poco di risparmio che se ne ricaverebbe al solo scopo di aizzarne rancore e livore.

Radio Radicale a un passo dalla chiusura

Prova ne sia l’irresponsabile leggerezza con cui Luigi Di Maio gioca un po’ come il gatto col topo. Dai microfoni di Radio Anch’io, su RadioUno, prima lascia intravedere qualche spiraglio per richiuderlo subito dopo: «Per Radio Radicale – scandisce – dobbiamo trovare una soluzione, non voglio far perdere il posto a qualcuno. Ma una soluzione che tuteli tutte le radio italiane. In questi anni l’intervento diretto dello Stato ha creato squilibri». Praticamente tutto e il suo esatto contrario. Intanto si susseguono le prese di posizione in favore della radio diretta da Alessio Falconio. Roberto Giachetti, radicale dem, ha sospeso lo sciopero della sete dopo essere stato ricoverato per disidratazione San Carlo di Nancy di Roma. Prosegue, però, il suo digiuno: «Sono un nonviolento, non un suicida», si legge in suo tweet. «E a chi dice che Radio Radicale non deve essere sostenuta dallo Stato – ha aggiunto -, consiglio di consultare l’Autorità garante della comunicazione: quella radio svolge un servizio pubblico».

Le opposizioni: «Di Maio vuole l’impero delle fake news»

Gli fa eco, un altro pannelliano, Benedetto Della Vedovai, segretario di +Europa : «Radio Radicale non spreca denaro pubblico e non elargisce mega stipendi: Di Maio e Di Battista la vogliono chiudere semplicemente perché è libera». E, rivolto a Di Maio: «Non “dobbiamo”, ma “devi” trovare una soluzione. Tu sei il ministro competente. Sei tu che stai chiudendo Radio Radicale, non altri». Da FdI è Federico Mollicone ad appellarsi al presidente Roberto Fico, affinché sulla vicenda si esprima anche il Parlamento mentre la Pd Alessia Morani intravede un obiettivo tutto politico dietro la volontà dei Cinquestelle di sopprimere l’emittente: «Se muore il giornalismo di Radio Radicale – dice – vince l’impero delle fake news». E in quel campo – si sa – Di Maio e compagni davvero non hanno rivali.

 

 

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