Ricerca, meno calorie per rallentare la sclerosi multipla. Al via studio su dieta
Ridurre le calorie giornaliere ed eliminare dalla dieta alcuni alimenti per migliorare l’efficacia delle terapie contro la sclerosi multipla e “rallentarla”. È l’ipotesi – basata su circa 20 anni di evidenze scientifiche – che si avviano a testare due gruppi di ricerca italiani, quello guidato da Giuseppe Matarese, ordinario dell’università Federico II di Napoli, e l’altro di cui è responsabile Luca Battistini, dell’Irccs Santa Lucia di Roma. Obiettivo: comprendere se e come l’alimentazione – in particolare la restrizione calorica – può influire sulla storia di questa malattia, modificandone la prognosi. La ricerca partirà nei prossimi sei mesi, su 120 pazienti in Lazio, Campania e Molise. La sperimentazione è attualmente nella fase di arruolamento e prevede di dare i primi risultati già nel 2020. Secondo i dati scientifici, infatti, la dieta ipercalorica, ricca soprattutto di grassi animali e zuccheri, può portare le cellule che normalmente proteggono dalla malattia a non funzionare al meglio. «Si è scoperto negli ultimi anni – ha spiegato Mazarese a margine del congresso della Fism (Fondazione italiana sclerosi multipla) – che ci sono una serie di mediatori prodotti dal tessuto adiposo con un’azione diretta anche sull’immunità», che è tra i principali “moventi” meccanicistici della sclerosi multipla, se agiamo sulla capacita dell’organismo di far funzionare il sistema nutrizionale e sul grasso corporeo, la nostra ipotesi è che possiamo avere impatto sulla patogenesi e sulla progressione della malattia».