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Via le note sul registro e le sospensioni disciplinari dalle scuole elementari italiane

Via le note sul registro e le sospensioni disciplinari dalle scuole elementari italiane

Cronaca - di Redazione - 2 Maggio 2019 - AGGIORNATO 2 Maggio 2019 alle 17:51

Una scuola che rischia sempre di più di assomigliare alla “buona scuola” di renziana memoria. Adesso tolgono le ammonizioni, le note sul registro, le sospensioni, le esclusioni dagli scrutinii, per fortuna per ora solo alle elementari. Si vuole forse sopprimere un retaggio del fascismo, visto che la norma è del 1928? Probabilmente sì, perché alle elementari questi strumenti non sono mai o quasi mai stati utilizzati. La novità è passata in un emendamento poi approvato dalla Camera. Insomma, nessuna sanzione disciplinare per i bambini dai 6 ai 10 anni, e sembra che i presidi tutto sommato siano d’accordo nel togliere quello che definiscono un anacronismo. QUello che la nuova liberale normativa non spiega. però, è come ci si deve comportare coi bambini indisciplinati. L’intento, va detto, è quello di rafforzare la collaborazione tra scuola e famiglie, come già accade per le superiori, tuttavia nel caso delle elementari tale collaborazione dovrebbe essere ancora più sentita. Intanto oggi la Camera è chiamata al voto sul disegno di legge che introduce, anzi, reintroduce, l’insegnamento dell’Educazione civica nelle scuole elementari e medie. Esulta il vicepremier Matteo Salvini: “Tanto felice perché oggi il Parlamento approva l’educazione civica obbligatoria nelle scuole. Promessa mantenuta!”. In un breve video postato dall’aereo che lo ha portato a Budapest, il ministro dell’Interno Salvini commenta così il voto, previsto oggi alla Camera, sul ddl che reintroduce l’educazione civica come materia autonoma.

Rampelli: due passi avanti e dieci indietro…

Questa maggioranza procede come i gamberi: due passi avanti e dieci indietro. Com’è possibile che la Camera oggi vari la proposta di legge per l’introduzione dell’educazione civica nelle scuole ma poi in commissione elimini il voto in condotta e le sanzioni disciplinari, l’esclusione eventuale dagli scrutini o esami, l’espulsione dalla scuola con perdita dell’anno scolastico. Il Sessantottismo in salsa pentaleghista continua a colpire senza pietà”. Lo afferma Fabio Rampelli, deputato Fdi e vicepresidente della Camera.

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di Redazione - 2 Maggio 2019