Adesso gli scafisti del mare portano i clandestini in lussuose barche a vela
Continuano ad arrivare clandestini in Italia, e non solo a Lampedusa o a Pozzallo, ma anche in Sardegna e in Calabria: e i trafficanti di uomini cambiano sistema. Non lo fanno solo con gommoni cinesi senza motore o carrette del mare, ma con lussuose barche a vela. E’ quello che è capitato ieri al largo delle coste calabresi, dove una barca a vela da diporto è apparsa sospetta alla Guardia di Finanza, che ha subito fermato quello che poteva apparire un’imbarcazione turistica. Ebbene, sotto coperta, stipati come sardine, c’erano 53 clandestini, tutti maschi, di orgine a quanto pare pachistana. E questo pone un altro problema, perché questi arrivi non provengono più dal Nord Africa, ma probabilmente dalla Turchia, che staz venendo meno ai patti con l’Unione europea, che sta finanziando Ankara con miliardi di euro a condizione che non faccia più partire clandestini dall’Asia. Nei giorni scorsi anche la Grecia ha lamentato i nuovi arrivi di clandestini mediorientali dalla Turchia, e ora questi nuovi approdi verso l’Italia. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno trovato al timone due cittadini ucraini, probabilmente gli scafisti, e li hanno arrestati, mentre i clandestini sono stati portati al porto di Crotone, dove adesso saranno sottoposti alle verifiche sanitarie, ovviamente a spese nostre, Sarebbe opportun o ora che il governo si faccia sentire con la Turchia per la palese rottura dei patti.