Arriva dalla Chiesa l’allarme che volevamo sentire: «Il politicamente corretto è pericoloso»
Finalmente arrivano dalle alte gerarchie ecclesiastiche parole che contrastano contro le ideologie alla moda. Parliamo del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, che lancia l’allarme sul politicamente corretto: un fattore di “disumanizzazione”. Sui temi della vita, dice Betori, “si apre di fronte a noi il campo vasto della mentalità diffusa, da denunciare nelle sue contraddizioni e da illuminare per orientarla verso un vero umanesimo. Occorre purificare il pensare comune, a cominciare dal superamento del politicamente corretto, per ricostruire un giudizio critico, oltre i luoghi comuni, e la progettualità, oltre il ‘si è fatto sempre così'”. Il oresule di Firenze lo afferma nell’omelia proclamata oggi in Cattedrale per la natività di San Giovanni Battista, patrono della città.
Sfida al pensiero dominante
“La corrosione dell’umano – spiega- ha raggiunto livelli preoccupanti: ci troviamo in scenari in cui da una parte la specificità della persona umana non si distingue più dal mondo animale e dalla natura in genere, mentre dall’altra ci si prospetta il trapasso verso un post-umano o un trans-umano che, in forza di un biologismo esasperato e del potere del pensiero artificiale, uccidono la coscienza, dissolvono il legame tra materia e spirito, azzerano le ragioni della solidarietà Abbiamo bisogno di ribadire con forza le ragioni della persona e dei suoi legami sociali, ritornando alle radici più autentiche del nostro umanesimo”. Il messaggio è quello di non temere il conflitto con il conformismo diffuso “Ci troviamo ancora a confliggere con uno dei dogmi del pensiero dominante, in cui l’affermazione di sé prevale su ogni altro interesse e il servizio umile non gode dei favori del mondo”.
Da che pulpito viene la predica! Proprio lui Betori! Certo il coraggio non gli manca.