Arriva il lunedì nero delle tasse: una vera stangata si abbatte sulle famiglie italiane

15 Giu 2019 10:34 - di Redazione

Altro che “Blue monday”. Il lunedì più triste di tutti, per gli italiani, sarà il prossimo: lunedì 17 giugno. Almeno dal punto di vista delle finanze. L’inizio della prossima settimana, infatti, sarà una data da bollino nero nel calendario fiscale di imprese e famiglie. «È il primo tax day dell’anno, visto che saranno chiamate a versare all’Erario 32,6 miliardi di euro. Una vera e propria stangata», spiega la Cgia di Mestre. E, oltre al salasso economico, va considerato anche quello di energie, prosciugate da una burocrazia che, come il fisco, non fa sconti. «Oltre ad avere una pressione fiscale tra le più elevate d’Europa, in Italia è estremamente difficile anche pagare le tasse», prosegue il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo.

Il fisco più complicato d’Europa

L’associazione degli artigiani e delle piccole imprese, quindi, punta l’indice contro «la complessità e la farraginosità del nostro sistema tributario, che spesso mette in seria difficoltà perfino gli addetti ai lavori, come i commercialisti, le associazioni di categoria o i Caf». «Figuriamoci gli imprenditori, in particolar modo quelli di piccola dimensione, che – ricorda Zabeo – all’interno della propria attività, in moltissimi casi non dispongono nemmeno di un ufficio amministrativo minimamente strutturato».

Imprese e famiglie: tutti tartassati

Secondo la stima elaborata dall’Ufficio studi della Cgia, gli imprenditori dovranno pagare al fisco ritenute Irpef di dipendenti e  collaboratori per 12 miliardi di euro, mentre famiglie e imprese saranno chiamate a versare l’Imu-Tasi in capo alle seconde/terze case e agli immobili strumentali per 9,9 miliardi di euro. Industriali, commercianti, artigiani e lavoratori autonomi, inoltre, dovranno versare l’Iva allo Stato per 9,8 miliardi e, infine, si dovranno corrispondere le ritenute Irpef trattenute sui compensi dei lavoratori autonomi per 935 milioni di euro. «Con un tasse inferiori e più semplici – commenta il segretario della Cgia, Renato Mason – anche l’Amministrazione finanziaria potrebbe lavorare meglio ed essere più efficace. La selva di leggi, decreti e circolari esplicative presenti nel nostro ordinamento tributario, invece, complica la vita a tutti, relegandoci tra il gruppo di Paesi meno attrattivi per gli investitori stranieri anche per questo motivo».

E le banche non fanno la loro parte

Per lunedì, segnalano dalla Cgia, «non saranno pochi gli imprenditori che avranno difficoltà a recuperare le risorse economiche» per onorare la richiesta di tasse. Oltre alla congiuntura difficile, le banche continuano a erogare il credito con il contagocce». Sebbene la situazione dei crediti deteriorati sia scesa ai livelli pre-crisi, i prestiti bancari alle imprese di piccola dimensione (meno di 20 addetti) sono in costante calo dal 2012. Una contrazione che, secondo la Banca d’Italia, solo in parte è ascrivibile a una diminuzione della domanda di credito o a fattori di rischio. Questo trend, purtroppo, è proseguito anche nei primi mesi di quest’anno. Nello scorso mese di marzo, infatti, l’erogazione a queste piccole realtà produttive è scesa, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, di 2,3 punti percentuali.

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