Un’ Asia Argento scatenata arriva al Roma Pride e balla sui carri
La Carnevalata è al completo. Poteva mancare proprio lei? C’è una scatenata Asia Argento tra i testimonial del Roma Pride a dare spettacolo. L’attrice, da sempre considerata “icona Gay”, già madrina dell’evento nelle passate stagioni, si è esibita in balli sfrenati insieme all’altra testimonial d’eccezione, Wladimir Luxuria, in uno dei carri alla testa del corteo. Ma che bel duetto. Sulle note di ‘Pedro’, celebre brano di Raffaella Carrà, la Argento – che ha lasciato lo scettro di madrina all’attivista transessuale Porpora Marcasciano- si scatena anche insieme alle neo spose Imma Battaglia ed Eva Grimaldi. Nel mirino dei manifestanti, Salvini, Meloni e tutto il popolo che ha plaudito all’assemblea di Verona sulla Famiglia. “Più papillon, meno Pillon” è lo slogan che l’onda arcobaleno sta cavalcando. Asia Argento è lì che balla con Luxuria. La carnevalata è ora al completo.
Anni fa in TV mandarono un video in cui questa signora si baciava con una donna e proseguiva con movenze ambigue su questo tono. Se è andata a questa manifestazione molto folkloristica in fondo ha mostrato la faccia che ha: non era un filmato per scandalizzare, è proprio double-face. Contenti loro.. Però non scrivete anche voi al femminile gli aggettivi su Vladimiro Guadagno: è un maschio che non si è tagliato gli attributi e dunque aggettivi al maschile. Se poi gli piace vestirsi da donna, dunque mascherarsi, non vuol dire che gli si deve concedere una femminilità che non esiste se non nella maschera!
Anni fa in TV mandarono un video in cui questa signora si baciava con una donna e proseguiva con movenze ambigue su questo tono. Se è andata a questa manifestazione molto folkloristica in fondo ha mostrato la faccia che ha: non era un filmato per scandalizzare, è proprio double-face. Cantenti loro.. Però non scrivete anche voi al femminile gli aggettivi su Vladimiro Guadagno: è un maschio che non si è tagliato gli attributi e dunque aggettivi al maschile. Se poi gli piace vestirsi da donna, dunque mascherarsi, non vuol dire che gli si deve concedere una femminilità che non esiste se non nella maschera!