Azione Universitaria denuncia: ” La Sapienza in balia dei centri sociali. Intervenga il governo”
“Questa volta – scrive in una nota Pasquale Oronzio, presidente nazionale di Azione Universitaria” – il rosso non è solo il colore politico che predomina e spadroneggia tra le mura dell’università La Sapienza di Roma, ma è anche il colore del sangue di un ragazzo feritosi per tentare di entrare in un party organizzato illecitamente dai collettivi afferenti ai centri sociali e il colore del codice con il quale è stato trasportato in ambulanza in ospedale. L’episodio denunciato questa mattina dal quotidiano Il Messaggero è l’ennesimo atto di una lunga serie che vede protagonisti i soliti noti. Ormai è risaputo – prosegue Oronzio – che in molte Università i collettivi rossi si sentano padroni delle mura accademiche. Spesso, purtroppo con la connivenza delle governance degli atenei e dei rettori (che li sfruttano come pacchetti di voti), altre volte come questa no. Pare infatti che il rettore avesse segnalato l’ennesima prova di forza di questi gruppi anarchici e che nonostante la non autorizzazione abbiano svolto ugualmente la festa. C’è da chiedersi, perché la Procura non sia intervenuta dopo la segnalazione del Magnifico Rettore e perché si continua a consentire a questi barbari di sentirsi i padroni di luoghi pubblici sul quale fare business in modo illegale”. “Tutto questo rileva ancora Oronzio – cozza con la nostra visione di vita e di Università. Condividiamo l’idea di un’università aperta agli studenti, che offra loro non solo la possibilità di vivere i locali accademici per lezioni ed esami, ma che consenta di vivere esperienze di comunità studentesca e aggregazione extra didattica, il tutto però non può prescindere dalla legalità e dalla sicurezza e dalla necessaria collaborazione delle associazioni con la governance di ateneo”. “Chiediamo dunque, conclude il presidente di Azione Universitaria, che venga posta fine a questa convinzione, diventata ormai consuetudine, che negli atenei alcuni gruppi (guarda caso sempre gli stessi) possano sentirsi i padroni e che venga ripristinato un clima di legalità e sicurezza per gli studenti. Lo chiediamo con forza al ministro dell’Università Marco Bussetti e al ministro degli Interni Matteo Salvini, che a chiacchiere sul ripristino della legalità nei centri sociali si è già espresso, di mettere in atto immediatamente un’azione di indagine e controlli mirata al ripristino della sicurezza e della legalità”.
il ’68 in Italia non è mai finito