Brexit, la Ue non sopporta lo schiaffo inglese: “La pagherete cara…”

12 Giu 2019 14:47 - di Domenico Bruni

Continua a distanza il braccio di ferro tra il Regno Unito e l’Unione europea sullo schiaffone della Brexit. Bruxelles continua a non voler accettare il suo fallimento, sancito dal libero referendum degli inglesi, e gli inglesi non intendono rinunciare al loro diritto di andarsene da un’associazione che ha causato più danni che benefici a Londra. Boris Johnson, fervente sostenitore della Brexit anche senza accordo, lancia oggi la sua campagna ufficiale per guidare il partito conservatore e succedere alla premier Theresa May. Da parte loro, i membri dell’opposizione, sostenuti dai politici conservatori, chiederanno al Parlamento una pausa per discutere nuovamente di un’uscita dura dall’Unione Europea, che vogliono escludere.

Ma la Ue intende farla pagare cara agli inglesi per il loro delitto di lesa maestà nei confronti di Bruxelles: “La nostra pausa Brexit continua e ci asterremo da qualsiasi posizione che ci ponga nella gara” per la leadership “del Partito Conservatore”, ma “quello che è sul tavolo è stato approvato da tutti gli Stati membri” dell’Ue, incluso il Regno Unito. “L’elezione di un nuovo primo ministro non cambierà i parametri di quello che è sul tavolo”. Così il portavoce capo della Commissione Europea Margaritis Schinas risponde, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, in merito alla minaccia di Boris Johnson di non versare quanto pattuito nell’accordo di ritiro dall’Ue per saldare le pendenze finanziarie del Regno nei confronti dell’Unione, se dovesse diventare premier.

Intanto sono 10 i candidati alla successione di Theresa May come leader del partito conservatore e primo ministro britannico. La lista ufficiale dei contendenti, scaduti i tempi per la presentazione delle candidature, è stata diffusa dal Comitato 1922, il gruppo parlamentare dei deputati tory: sono in corsa Michael Gove, Matthew Hancock, Mark Harper, Jeremy Hunt, Sajid Javid, Boris Johnson, Andrea Leadsom, Esther McVey, Dominic Raab e Rory Stewart. Ciascuno di loro ha ottenuto, secondo il regolamento, il sostegno di almeno otto deputati. Saranno i deputati a scegliere, con una serie di votazioni, i due contendenti finali. I due nomi saranno poi sottoposti al voto dei militanti del partito e il vincitore si saprà la settimana che inizia il 22 luglio.

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