Campo nomadi di Castel Romano, fermato un serbo con 116 macchine intestate
Senza fissa dimora, domiciliato nel campo rom più grande della Capitale, ma con un parco macchine da far invidia a un miliardario collezionista. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno denunciato in stato di libertà un 63enne originario della Serbia, domiciliato presso il campo nomadi di Castel Romano, sulla Pontina a due passi da Spinaceto, dopo averlo scoperto intestatario di ben 166 veicoli. Proprio così.
Gli agenti hanno fermato il rom in via Cristoforo Colombo, mentre si trovava a bordo di un furgone, per controllo di routine. Una volta portato in caserma, al termine di verifiche più approfondite, i Carabinieri hanno appurato che i 166 veicoli intestati al rom sono risultati in uso ad altre persone e che l’uomo usava due codici fiscali e una partita Iva, riconducibili ad un’attività di compravendita di auto nuove e usate. Al termine delle operazioni, per evitare ulteriori intestazioni e compravendite di veicoli, i Carabinieri hanno richiesto all’Autorità giudiziaria l’emissione di un decreto di blocco anagrafico sui due codici fiscali, nonché la cancellazione alla Camera di Commercio di Roma della partita Iva associata all’uomo. Il 63enne di origine serba è accusato di «induzione in errore con inganno continuata e in concorso di pubblici ufficiali al fine di indurli a commettere falso ideologico e favoreggiamento reale». L’uomo è domiciliato nel campo rom più grande e problematico della Capitale, uan vera e propria baraccopoli che la giunta Raggi si è impegnata più volte a smantellare.
Ha chiesto e ottenuto il reddito di cittadinnza?
Ma come mai una brava persona – come non può che essere un rom – ha messo in opera così tante trascurabili cosine? Ma non sa che Librandi potrebbe offendersi? Grande ed insostituibile cervello, quest’ultimo. Elegante intelletto, grande cultura,magnifica capacità interpretativa. Roba che solo Leonardo.
Ma perchè lo chiamano, che io, come so di tanti amici, spengo subito a TV ! Non per altro: perchè non riesce nemmeno a far ridere. Poveretto, però, davvero poveretto. Pensate che tormento a vivere tutta la vita con quei neuroni.