Capitano Ultimo, il Tar del Lazio decide sul mantenimento della scorta al militare
Il capitano Ultimo, ora promosso colonnello, il carabiniere eroe dell’Antimafia che nel 1993 ha arrestato il boss Totò Riina, ritorna nelle cronache: il capitano Ultimo, che si chiama Sergio De Caprio, ora è stato trasferito alla Forestale e qualche tempo fa gli è stata ritirata la scorta. Lui ha presentato ricorso e domani 11 giugno il Tar del Lazio dovrà decidere se dalle organizzazioni mafiose non vi sia più effettivamente nessun pericolo per l’ufficiale. Alle polemiche per il ritiro della scorta il sottosegretario agli Interni Stefano Candiani aveva commentato dicendo che «ci sono delle circostanze che vengono valutate. Lo Stato non abbandona nessuno», reagendo ai pareri negativi, anche da parte dello stesso Capitano Ultimo, che aveva definito la decisione come “mobbing di Stato”. In realtà dopo la cattura di Riina il clan Bagarella mise una taglia sulla testa di Ultimo, e pertanto dopo un altro atto intimidatorio nel suoi confronti la scorta fu provvisoriamente riassegnata. Il Tar dovrà pronunciarsi definitivamente sulla vicenda. Capitano Ultimo si è detto anche recentemente molto amareggiato, ritenendo che non siano state fatte valutazioni adeguate sul grado di pericolosità della mafia- Oggi comunque il capitano Ultimo lavora nel Comando carabinieri forestali, dove si occupa prevalentemente di rapporti con associazioni ambientaliste. De Caprio è anche impegnato con il Sindacato Italiano dei Militari Carabinieri.