Caro Zingaretti, l’autospensione di Lotti non serve. Lo devi cacciare e basta
Meraviglioso Zingaretti. Uno ad uno i giudici gli stanno tirando fuori – per sbattere finalmente dentro gli autori – gli impicci dei maggiorenti e loro derivati del suo partito, e lui nemmeno si spettina i pochi capelli che ha. Luca Lotti, per quel casino che ha combinato con i magistrati del caso Palamara, decide il gesto supremo. Non si suicida, non si denuncia, non confessa. Macché, si autosospende dal Partito Democratico. L’Italia si commuove mentre si chiede che cosa diamine voglia dire autosospendersi da un partito. Non lo frequenta più? Non ci parla? Si autoinfligge i domiciliari durante le riunioni di partito? Ma che è questa puttanata?
La cloaca
E Zingaretti, invece di cacciarlo dal partito, lo ringrazia per l’autosospensione. Fico, no?
Eppure i toni di Lotti non sono stati propriamente gentili nei confronti del suo partito. Sembrava che parlasse dei magistrati da impaurire quando si è riferito a Zanda nella lettera a Zingaretti. Arrogante, minaccioso, privo di potere, l’ex ministro di Renzi sembra una farfalla impazzita. Si rende conto che gli danno la caccia ed esplode contro tutto quel mondo cattivo che non sopporta un comportamento indecoroso come quello che sta emergendo ogni giorno di più. Una cloaca.
Metterlo alla porta
Ma quel che stupisce è proprio l’atteggiamento del Pd. E’ intollerabile immaginare che possa stare un minuto di più in un partito uno come Lotti. E’ stato Zingaretti a dire che “nel mio Pd non si nominano magistrati”. Embè, ci può rimanere – sia pure sul seggiolone di un’autosospensione che non vuol dire nulla – un imputato che invece si impegnava sul tema? E persino per la Procura della Repubblica in cui pendeva un’indagine proprio su di lui?
No, governatore-segretario. Non è ammissibile cavartela con una secchiata d’acqua sulle mani. Zingaretti deve avere il coraggio di mettere alla porta Luca Lotti e dire che gente così non può avere spazio nel Pd e non aspettare che passi la nottata. Altrimenti sono solo chiacchiere. E ringraziamenti ipocriti a chi non li merita affatto.