Clint Eastwood non delude la sua caratteristica principale: quella di essere un artista libero, senza timore di varcare i confini del politicamente scorretto. Così, come sottolinea La nuova bussola quotidiana, “si fa beffe del jet-set liberal e produrrà apposta un film in Georgia, lo Stato diventato anatema per avere approvato leggi che restringono fortemente la possibilità di aborto”.
Il nuovo film, le cui riprese inizieranno proprio questa estate, si chiama The Ballad of Richard Jewell. Si tratta di un dramma basato sulla vita di un addetto alla sicurezza, Richard Jewell, la cui vita sarà sconvolta nel momento in cui verrà accusato di essere uno degli uomini responsabili dell’attentato avvenuto durante le Olimpiadi di Atlanta del 1996. A causa di un articolo di giornale Jewell passò nel giro di poco tempo dall’essere considerato un eroe, per aver messo in salvo parecchie persone durante l’attentato, ad essere uno degli uomini più odiati degli Stati Uniti.
La mossa di Eastwood – sottolinea la nuovaBQ – è un calcio negli stinchi perché “Hollywood ha infatti dichiarato guerra alla Georgia da quando, il 7 maggio, il governatore, Brian Kemp, Repubblicano, ha firmato la legge appena prima varata dal parlamento del suo Stato che impedisce l’aborto dopo che sia stato possibile rilevare il battito cardiaco del bambino nel grembo della madre”. 40 celebrità di Hollywood e le major del cinema e della tivù quali Netflix, Walt Disney, NBCUniversal, WarnerMedia, Sony Pictures, CBS e Showtime hanno minacciato il boicottaggio della Georgia, dove l’industria cinematografica conta un giro d’affari di 2,7 miliardi di dollari.
Un boicottaggio che Clint Eastwood non appoggia, ancora una volta ribellandosi al conformismo politically correct.
Grande clint