Conte “avvisa” Salvini e Di Maio: «Se non troviamo un accordo con l’Europa io mi dimetto»

10 Giu 2019 12:27 - di Leo Malaspina

«Se non è come a dicembre rischiamo di andarcene tutti a casa. Di certo me ne vado io. Devo poter condurre insieme al ministro dell’Economia Giovanni Tria il negoziato senza distonie e cacofonie, non solo sul debito ma anche per scegliere un commissario europeo in quota italiana». Il premier Conte si prepara al vertice di questa sera con i suoi vice, Luigi Di Maio e Matteo Salvini mettendo le mani avanti in una lunga intervista al Corriere della Sera nella quale si dichiara molto preoccupato per la trattativa da fare con l’Europa. «Attenzione a sfidare la Commissione europea sulla procedura di infrazione per debito eccessivo. Se viene aperta davvero, farà male all’Italia. Non è tanto e solo questione di multa. Ci assoggetterà a controlli e verifiche per anni. Con il risultato di compromettere la nostra sovranità in campo economico: una bella eterogenesi dei fini, per questo governo che è geloso custode dell’interesse nazionale. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani», dice il presidente del Consiglio.

Il premier si aspetta che sul fronte dei conti ci sarà un’assunzione di responsabilità e realismo da parte dei vice Matteo Salvini e Luigi Di Maio, come nel dicembre scorso. Conte ripete che è pronto a dimettersi se non viene raggiunto un compromesso con la Ue sul debito ed evitata una procedura di infrazione. Riguardo ai mini-Bot, nuovo terreno di scontro all’interno della compagine di governo, il premier sottolinea che la proposta della Lega presenta “molte crtiticità” anche tecniche, e non è mai stata portata all’esame di Palazzo Chigi. Un avviso politico più esplicito è quello che Conte indirizza a Salvini: «La composizione del nostro Parlamento non è cambiata. Se la Lega aspira a capitalizzare un consenso politico in un sistema fondato sulla democrazia parlamentare come il nostro, non può che passare da elezioni politiche. Insomma deve assumersi la responsabilità di chiedere nuove elezioni politiche e poi vincerle. Le Europee hanno una logica e prospettive diverse».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *