Corona: «Non vedo l’ora che Carta Bianca finisca. Non mi faccio mettere i piedi in testa»
«Non vedo l’ora che Carta Bianca finisca». Parola di Mauro Corona, il maestro di provocazoni, scrittore-alpinista, ospite fisso ogni martedì sera di Bianca Berlinguer su Rai3 che si sfoga dalle colonne del Fatto quotidiano dopo la litigata con la conduttrice per la ormai fatidica birra bevuta davanti ai teleschermi che ha costretto la “zarina” a mandare la pubblicità.
Corona: io il collare non lo voglio
«Ma non mi definisca una star televisiva, la prego – premette – sono semplicemente un povero diavolo che ha combattuto la vita e che è capitato lì per vanità. Ma, se vuole saperlo, non vedo l’ora che finisca». Dice di aver creduto che la Rai, o comunque la televisione in generale, «fosse l’osteria buona dell’Italia dove si potessero dire le cose con libertà… invece scopro che bisogna essere molto politicamente corretti. Siccome io il collare non lo voglio, credo che l’esperienza si concluda qui. Ci sono ancora le ultime due puntate della stagione, poi basta», assicura Corona, un curriculum di oltre oltre 300 vie di scalata nelle Dolomiti d’oltrepiave.
«La tv è un muro che ti inghiotte. Basta»
Poi torna sul “luogo del delitto”: «“Penso che la mia sparata con una birra in mano sia meno grave di coloro che hanno detto che Falcone e Borsellino se lo sono cercata. Ho portato una birra per un amico che compiva gli anni dopo che la signora Mara Venier ha bevuto un bicchiere di vino da Fazio: allora perché non può farlo anche Corona? Ma sa, le polemiche mi scivolano addosso come acqua tiepida. Mi dispiace invece che sia passata sottogamba tutta la storia infame e vergognosa della soppressione del corpo forestale dello Stato». E ancora: «Martedì ho chiesto alla Berlinguer di concedermi una domanda a Zingaretti e lei si è incazzata. Ma io i piedi in testa non me li faccio mettere da nessuno. Quando uno ha mangiato escrementi per sopravvivere poi non ha più paura di nessuno, chiaro?». Delusione e accuse dirette. «Ho provato a combattere la mia battaglia televisiva, ora basta. Altro che muro di gomma, il muro di gomma almeno ti respinge, sano e salvo. Questo è un muro che ti inghiotte e ti frantuma. Penso che la mia faccia abbia invaso anche troppo le cucine degli italiani. Ho quasi 69 anni e non ho voglia di perdere tempo. Quello che mi resta da vivere voglio passarlo sulle mie montagne a fare scalate, leggere libri e a volte scriverne qualcuno».