Cyber attacchi Usa contro l’Iran. Trump vuole impedire a Teheran di lanciare i missili

23 Giu 2019 11:04 - di Redazione

Cyber attacchi degli Stati Uniti contro un gruppo di intelligence iraniano che gli 007 americani riterrebbero abbia contribuito a pianificare i recenti attacchi contro le petroliere nel Golfo dell’Oman. E’ quanto riporta il New York Times, che precisa che una persona informata sulle operazioni ha detto che un attacco separato ha preso di mira i sistemi informatici che controllavano i lanci di missili, ma non è chiaro se abbia avuto alcun effetto: l’Iran non ha condotto alcun lancio nelle ultime settimane. In ogni caso gli attacchi online, insieme a opzioni militari più tradizionali, potrebbero intensificarsi, se l’Iran non si piegherà sotto la pressione economica o seguirà l’avvertimento che ha ricevuto lunedì: presto violerebbe i limiti dell’accordo su quanto combustibile nucleare a basso arricchimento può tenere, anche perché è stata apertamente lasciata aperta la possibilità di arricchire ulteriormente il carburante, avvicinandolo alla purezza necessaria per costruire una bomba.

Comunque, la decisione dell’ultimo minuto del presidente Donald Trump di ritirarsi da un attacco di rappresaglia contro l’Iran sembrava sottolineare l’assenza di opzioni a disposizione degli Usa, ma evidentemente npon è così, se stamane già c’è stato il cyberattacco. Intanto Teheran corre verso la sua prossima grande sfida per gli Stati Uniti: costruire e arricchire ulteriormente le scorte di combustibile nucleare. E queste due settimane di tensioni per gli attacchi alle petroliere e l’abbattimento di un drone di sorveglianza americano, hanno detto funzionari dell’amministrazione, hanno tolto l’attenzione su uno scontro più ampio, più complesso e in rapida intensificazione, ossia quello sul contenimento del programma nucleare iraniano.

Negli incontri della Camera della situazione nei giorni scorsi, il Segretario di Stato Mike Pompeo ha affermato che la possibilità di costruire un’arma nucleare è stata la principale minaccia di Teheran. Trump ha affermato da tempo che l’accordo alla fine avrebbe permesso all’Iran di riavviare il suo programma nucleare e di aver fatto troppo poco per frenare il suo sostegno al terrorismo. “Il giorno che Teheran rinuncerà a costruire la bomba, diverrà il nostro miglior amico”, ha detto. Ora, con la recente crisi del drone, Trump ha preso diversi provvedimenti per affrontare la questione nucleare. Ha inviato inviati in Medio Oriente, nel tentativo di intensificare le sanzioni che gli Stati Uniti hanno usato per affossare l’economia dell’Iran, principalmente soffocando la sua capacità di vendere petrolio al mondo. Il presidente ha raddoppiato questa promessa sabato, affermando che ha programmato di imporre “maggiori” sanzioni aggiuntive lunedì.

Allo stesso tempo, come accennato, i funzionari dell’amministrazione stanno iniziando a sperimentare opzioni più aggressive, compresi gli attacchi informatici. Giovedì, il Cyber ​​Command degli Stati Uniti ha condotto una di queste operazioni contro un gruppo di intelligence iraniano che si ritiene abbia contribuito a pianificare i recenti attacchi contro le petroliere: un passo destinato a mettere fuori combattimento il gruppo dei servizi segreti, anche se solo temporaneamente . Trump sta dicendo agli alleati e ai membri del Congresso che i leader iraniani non saranno più in grado di tollerare i devastanti costi economici e interni della politica, e forse punta a fargli accettare un nuovo accordo nucleare più duro di quello che hanno negoziato con il presidente Barack Obama.

Come si ricorderà, infine, dieci anni fa Israele si unì agli Stati Uniti nella conduzione di un attacco informatico sofisticato contro il principale sito di arricchimento dell’Iran. Ma fermare quelle attività, con un attacco militare o il tipo di complicato sabotaggio online che gli Stati Uniti e Israele hanno condotto un decennio fa, comporterebbe enormi rischi. E questa volta, l’elemento di sorpresa sarebbe sparito.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *