D’Annunzio: il sindaco di Pescara Masci pronto ad accogliere la statua contestata a Trieste
Il neosindaco di Pescara Carlo Masci, di centrodestra, si dichiara pronto a ricevere nella città da lui amministrata la statua di D’Annunzio che a Trieste sta creando non poche polemiche.
E’ stata lanciata infatti una raccolta di firme contro l’omaggio a Gabriele D’Annunzio: la statua è infatti malvista dalla sinistra che denuncia possibili strumentalizzazioni non solo sulla statua ma anche sulla mostra in programma nella città giuliana e dedicata alla figura del Poeta-Vate.
Di qui l’iniziativa di Masci, che propone di portare la statua a Pescara, città dove D’Annunzio nacque nel 1863: «La raccolta di firme contro una statua dedicata a Gabriele d’Annunzio a Trieste riporta alla mente i processi per stregoneria nel Medioevo: ambedue persecutori e senza logica, ambedue frutto di ideologie confutate e condannate dalla Storia. Faccio fatica a comprendere un atteggiamento che non solo è preconcettualmente ideologico, ma anche antistorico. È assurdo che a distanza di decenni si continui pervicacemente a insistere su luoghi comuni dimostrati come infondati per un ostracismo che non ha ragion d’essere».
D’Annunzio – continua Masci – «è un patrimonio indiscutibile e insostituibile della nostra cultura ed è inconcepibile che vi sia chi sprechi tempo ed energie per impedire con furia iconoclasta il posizionamento di una statua che ricordi l’intellettuale, l’uomo d’azione e la sua esperienza di lettere e di vita. Cento anni dopo l’impresa di Fiume, che fu figlia dei tempi e del quadro politico internazionale, in un’Europa senza frontiere lì dove le frontiere hanno significato molto, è inspiegabile che ci sia ancora chi si oppone alla storia e alla verità con la propaganda e i pregiudizi».
Ad opporsi non sono i triestini e tutta l’Italica gente che vedono invece nel figlio d’Italia d’Annunzio, cultore d’arte e di lettere, l’espressione tra Le più belle del ‘900, ma evidentemente si tratta solo di pochi villani grezzi che di Amore per la storia e per la Patria sono privi.