Di Battista, accuse al M5S in un libro-verità. L’ira di Di Maio: «Deve smetterla»

18 Giu 2019 11:20 - di Redazione

Le accuse sono all’intero governo, a Salvini ma anche a chi gli ha lasciato le mani libere, come il suo “amico” Luigi Di Maio. «Abbiamo perso le elezioni perché abbiamo creduto alle falsità che i media hanno raccontato alla pubblica opinione e per tentare di confutarle ci siamo via via trasformati in burocrati richiusi diciotto ore al giorno nei ministeri. Mentre Salvini al ministero non ci stava quasi mai», ha scritto Alessandro Di Battista in un libro uscito qualche giorno fa e sul quale la base dei Cinquestelle da giorni litigano. In diverse parti del libro l’ex parlamentare attacca la linea moderata assunta dai 5 Stelle una volta arrivato al Governo, accusandoli di non essere più «politicamente scorretti», di essere diventati dei burocrati.
Parole che hanno provocato la dura reazione di Luigi Di Maio, che oggi ai giornali si è espresso così: «È ingiusto definire i nostri ministri come burocrati. Sono persone che, lavorando ogni giorno nei ministeri, hanno partorito per esempio leggi importanti, come la spazzacorrotti, che è proprio quella che ha permesso di scoperchiare il caso del Csm», afferma il vicepremier Luigi Di Maio in un’intervista a La Verità, a proposito dei commenti di Alessandro Di Battista sui ministri M5S. Sempre su Di Battista, il leader M5S ha comunque affermato che “se Alessandro torna a lavorare per il M5S siamo tutti felici perché sono più utili le persone che lavorano che gli opinionisti. Di opinionisti ce ne sono fin troppi”.

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