“Dio racchiuso nel pane…”: per alcuni sarebbe “eretica” l’omelia di Bergoglio per il Corpus Domini
“Davanti all’Eucaristia, a Gesù fattosi Pane, a questo Pane umile che racchiude il tutto della Chiesa, impariamo a benedire ciò che abbiamo, a lodare Dio, a benedire e a non maledire il nostro passato, a donare parole buone agli altri. […] lì c’è Dio racchiuso in un pezzetto di pane“. Queste parole, pronunciate da papa Francesco nell’omelia del Corpus Domini, sono state bollate come formulazioni “eretiche” dalla teologa romana Maria Guarini, autrice del blog “Chiesa e post-concilio”.
E’ il mondo dei cattolici tradizionalisti che ancora una volta critica con durezza le parole usate da Bergoglio per spiegare il dogma della transustanziazione: se è la sostanza del pane a tramutarsi nel corpo di Cristo – obiettano – come è possibile dire che “Gesù si fa pane”? Le parole del Papa vengono lette, ancora, come un cedimento alla teologia luterana che nega la transustanziazione e riconosce solo la consustanziazione (il pane e il vino non si trasformano, non mutano la loro sostanza).
Sottigliezze teologiche che Bergoglio ha ignorato: parlava infatti ai fedeli di Casal Bertone, periferia romana, nella parrocchia di Santa Maria Consolatrice,e ha scelto di spiegare l’eucarestia come condivisione e di soffermarsi – anziché fare riferimento al Concilio di Trento – sul verbo “dare” come verbo del Vangelo e di Gesù: “Non avere, ma dare è il verbo di Gesù.È perentoria la richiesta che Lui fa ai discepoli: «Voi stessi date loro da mangiare» (Lc 9,13). Proviamo a immaginare i ragionamenti che avranno fatto i discepoli: “Non abbiamo pane per noi e dobbiamo pensare agli altri. Perché dobbiamo dare loro da mangiare, se loro sono venuti ad ascoltare il nostro Maestro? Se non hanno portato da mangiare, tornino a casa, è un problema loro, oppure ci diano dei soldi e compreremo”. Non sono ragionamenti sbagliati, ma non sono quelli di Gesù, che non sente ragioni: voi stessi date loro da mangiare. Ciò che abbiamo porta frutto se lo diamo – ecco cosa vuole dire Gesù –; e non importa che sia poco o tanto. Il Signore fa grandi cose con la nostra pochezza, come con i cinque pani. Egli non compie prodigi con azioni spettacolari, non ha la bacchetta magica, ma agisce con cose umili. Quella di Dio è un’onnipotenza umile, fatta solo di amore. E l’amore fa grandi cose con le piccole cose. L’Eucaristia ce lo insegna: lì c’è Dio racchiuso in un pezzetto di pane. Semplice, essenziale, Pane spezzato e condiviso, l’Eucaristia che riceviamo ci trasmette la mentalità di Dio. E ci porta a dare noi stessi agli altri l’antidoto contro il “mi spiace, ma non mi riguarda”, contro il “non ho tempo, non posso, non è affare mio”. Contro il guardare dall’altra parte”.
Illustri studiosi laici ed ecclesiastici hanno inviato una “Lettera aperta” ai Vescovi della Chiesa Cattolica per accusare Bergoglio di sette eresie. Dire che “Dio è racchiuso in un pezzettino di pane” sarebbe l’ottava eresia di Bergoglio. Ma, se anche fosse vero che “Dio è racchiuso in un pezzettino di pane”, perché Bergoglio non si inginocchia mai davanti alla Santissima Eucaristia? Forse non crede a quello che dice o non crede in Dio?