Draghi li boccia ma la Lega difende i minibot. Giorgetti: sono una soluzione possibile
Mario Draghi aveva bocciato i minibot senza appello: “O sono moneta, e allora sono illegali, oppure sono debito”, aveva detto. Parole cui si era aggiunto l’allarme di Moody’s, secondo cui l’emissione di minibot sarebbe da interpretare come una mossa preparatoria, con la creazione di una valuta parallela, all’uscita dell’Italia dall’Eurozona.
Giorgetti difende i minibot
Nonostante il fuoco incrociato scatenato sui minibot è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti a difendere quella che ha definito “una delle possibilità, una delle soluzioni: “Tutte le soluzioni nuove sono contestate, non dico che siano la Bibbia, ma sono una proposta per accelerare i pagamenti, una delle possibilità, una delle soluzioni: ma la strada maestra è quella della crescita”. L’ipotesi dei minibot è contenuta nella mozione approvata alla Camera che invita a introdurre dei titoli di Stato di piccolo taglio come strumento per velocizzare i pagamenti della pubblica amministrazione alle aziende creditrici.
Salvini e la metafora del Monopoli
Anche Matteo Salvini è sceso in campo per difendere l’ipotesi minibot: “Non sono moneta, però qua c’è l’emergenza di pagare i debiti della pubblica amministrazione nei confronti di famiglie e imprenditori. Sono decine di miliardi di euro che già sono debito dello Stato, quindi in che forma restituirli è tutto da valutare e ci stiamo ragionando”.Quindi ha tranquillizzato gli interlocutori sull’uscita dall’euro che – ha detto – “non è nei nostri programmi”.
“Spero – ha aggiunto – che le agenzie di rating ci permettano di dare da mangiare agli italiani. Le monete alternative le usiamo al Monopoli”. Ma l’idea dei minibot non piace neanche ai giovani di Confindustria riuniti a Rapallo, il cui presidente Alessio Rossi ha fatto come Salvini riferimento al Monopoli: “Pensare che il problema del debito pubblico sia risolvibile con i minibot è come provarci con i soldi del Monopoli”.