È morto Elio Sgreccia, il cardinale che portava il messaggio della Chiesa nella bioetica
E’ morto il cardinale Elio Sgreccia, è stato tra i maggiori bioeticisti a livello internazionale. Domani avrebbe compiuto 91 anni. Papa Giovanni Paolo II lo elesse vescovo il 5 novembre 1992 e gli affidò la sede titolare di Zama minore. Fu consacrato il 6 gennaio 1993, nella solennità dell’Epifania insieme ad altri dieci presbiteri, dallo stesso papa Wojtyla. Nel 2001 Sgreccia fu un componente della Commissione delle linee guida nell’ambito della consulenza e dei test genetici per il ministero della Salute. Dal 2003 era presidente della Federazione Internazionale dei Centri e Istituti di Bioetica d’Ispirazione Personalista, mentre dal 2004 era presidente della Fondazione Ut Vitam Habeant e dell’Associazione Donum Vitae.
Dal 3 gennaio 2005 al 17 giugno 2008 è stato presidente della Pontificia Accademia per la Vita, dalla quale si era dimesso per raggiunti limiti di età, configurandosi come portavoce delle posizioni della Chiesa su questioni etiche controverse come l’aborto, la contraccezione, l’eutanasia e la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Papa Benedetto XVI, in considerazione della sua generosità e dedizione nel servizio alla Chiesa, lo ha creato cardinale nel concistoro del 20 novembre 2010, assegnandogli la diaconia di Sant’Angelo in Pescheria.
Da ultimo aveva commentato la notizia della clonazione di due scimmie in Cina: “Non c’è dubbio che il passaggio dalla prima pecora Dolly ad altri animali e ora persino alla scimmia, ovvero a un primate così vicino all’uomo, rappresenta un autentico attentato al futuro dell’intera umanità. C’è il fortissimo rischio che la clonazione della scimmia possa essere considerato come il penultimo passo, prima di arrivare alla clonazione dell’uomo, evento che la Chiesa non potrà mai approvare”.