Egitto, l’ex presidente Morsi muore all’improvviso in tribunale: è stato d’allerta
L’ex presidente egiziano Mohamed Morsi, 67 anni, deposto nel 2013 con un colpo di Stato da parte del generale al Sisi, suo ministro della Difesa, è morto in tribunale durante un’udienza del processo in cui era imputato per spionaggio. Morsi aveva chiesto e ottenuto di poter intervenire, al termine dell’udienza si è accasciato colpito da un infarto.
Morsi – che faceva parte dei Fratelli musulmani, un movimento politico islamista molto potente nel mondo arabo – stava scontando una condanna a sette anni per aver falsificato la sua candidatura per la corsa alle presidenziali del 2012.
Nel 2012, dopo le proteste di piazza Tahrir che avevano portato alla deposizione dell’ex presidente Hosni Mubarak, vinse le elezioni con il 51% dei voti. La sua destituzione dal potere manu militari fu approvata anche dal leader dell’opposizione laica Mohamed El Baradeie e da larga parte della comunità internazionale.
Nel maggio del 2015 fu condannato a morte con l’accusa di aver fatto evadere dal carcere i vertici dei Fratelli Musulmani nel 2011, ma la condanna è stata poi annullata e il tribunale penale del Cairo ha deciso che il processo era da rifare.
A seguirto dell’improvvisa morte di Mohamed Morsi, le autorità del Cairo hanno proclamato lo stato di massima allerta. Lo riferiscono i media egiziani.