Facebook censura solo se parli di Mussolini. Ma se invece inneggi a Stalin…
Facebook dopo lo scandalo, ormai un anno fa, Cambridge Analytica, aveva pubblicato un documento con le sue linee guida con tanto di regole per gli iscritti. Attraverso questo, Zuckerberger e i suoi, cercava di riacquistare fiducia ma soprattutto far in modo che FB fosse un luogo sicuro e aperto alle idee di tutti. Bastava che venissero rispettate le regole. Fin qui tutto non fa una piega. È giusto che vi siano delle regole da seguire. Peccato però che queste regole siano spesso a senso unico e vengano toccate solo alcune persone e non altre. C’è uno strano modo di valutare post, commenti, foto, pagine. Puoi parlare della storia di Stalin o nominare Lenin. Ma se scrivi della storia del Ventennio e scrivi il cognome Mussolini o la parola Duce. Allora automaticamente la mannaia di FB arriva. Così vediamo, che queste strane regole,vengono applicate anche per le foto. Se pubblichi una foto di Mussolini mentre sorride o con la famiglia commetti un reato punibile con la censura di 30 giorni o addirittura che il profilo venga disattivato. Però se la stessa foto la vedi capovolta in una pagina dove si prende in giro o si condanna Mussolini e un periodo della nostra storia italiana. Allora non si trasgrediscono le regole, tutto è permesso! Se andiamo ad analizzare la foto non capovolta è incitamento all’odio, e l’altra invece no. Ma se è la stessa foto, come può essere? Sono regole delle quali sinceramente si fa fatica a comprenderne il significato. Proprio per questo ho indetto una protesta. In molti la stanno applicando, scriviamo sui nostri profili e pagine la frase “Io non ci sto. Io esisto e ho le mie idee #bastacensure #protesta” e cerchiamo di non pubblicare altro. Sono giorni che andiamo avanti ed ecco che capita ancora qualcosa di più assurdo. Ad una persona hanno detto che questa frase viola gli standard di FB e l’hanno bloccata per 30 giorni. Allora mi domando la censura di Facebook è rivolta solo ed esclusivamente verso alcune persone che non sono “inquadrate” in una linea politica ben delineata o è valida per tutti? Leggendo attentamente e guardando Facebook forse vale solo per alcuni. A questo punto sarebbe opportuno che la politica intervenisse cercando di tutelare quella democrazia di cui molti si riempiono la bocca ma che poi nella realtà dei fatti viene applicata solo per alcuni e non per altri.
Personalmente ho risolto il problema diversi anni fa uscendo da Facebook e, nonostante gli svariati inviti a rientrarvi, ne sono rimasto fuori senza sentire alcun rimpianto. Dopo il vostro articolo, sono ancora più convinto della mia scelta.
Verissimo !!!
Non sarebbe opportuno fare una segnalazione all’Agicom? o ad altro ente o istituzione preposta alla verifica della libertà di espressione e di opinione?
Un conto è l’apologia del fascismo (e anche qui bisognerebbe studiare bene l’argomento) altro è riportare fatti storici o farne riferimento.
Più che #bastacensure o #protesta (che possono essere tranquillamente ignorate..) occorre una protesta vera, ufficiale, nelle sedi competenti, meglio se fatta, oltre che da semplici cittadini, da chi come voi giornalisti trae il proprio sostentamento dalla diffusione di informazioni!
Chiuso un mio account dopo aver pubblicato la foto di sua Eccellenza