FdI ad Anzaldi: «Non fare lo sciacallo. L’omicidio di Cecchin pesa sulla storia del Pci»
«Anzaldi si vergogni. Non faccia lo sciacallo». Dura replica di Federico Mollicone, componente di FdI in Vigilanza Rai, all’esponente Pd, che sul servizio del Tg2 su Francesco Cecchin ha tuonato con parole vergognose, irricevibili, parlando della testata Rai come di un «organo di partito della Lega e di Fratelli d’Italia». Su questo omicidio, invece, il Pd dovrebbe riflettere. E molto. «È un caso di profonda attualità- tuona Mollicone – nonostante i 40 anni dalla morte, ancora non si conosce il colpevole. Per questo «l’emozionalità espressa della comunità umana della destra – osserva- è dovuta ad anni di ricostruzioni faziose da parte dei giornalisti della sinistra e del Partito democratico».
«Contiguità fra la sinistra e la magistratura»
Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, ha utilizzato per mera polemica politica un episodio gravissimo e dolorosissimo , giocando in qualche modo con il dolore, con la morte. Ha “sbroccato”, diciamolo pure. «I telespettatori hanno assistito a una vergognosa par condicio della violenza- ha strillato- dopo il fatto di cronaca a Roma dei ragazzi del Cinema America pestati ‘perché antifascisti’, è andato in onda un servizio su Francesco Cecchin, militante del Fronte della Gioventù morto 40 anni fa in un’epoca in cui, purtroppo, i delitti anche a sfondo politico erano all’ordine del giorno». Anzaldi, mette sullo stesso piano due episodi che non sono paragonabili, derubricando addiritttura la morte di Cecchin con un “rischio di impresa” che a quel tempo «era all’ordine del giorno». Siamo arrivati all’assurdo di doversi indignare quando il servizio pubblico fa il servizio pubblico, ossia di tutti. Nel Pd erano stati abituati troppo bene.
Mollicone: «Un servizio corretto è una rarità»
Gliele canta Mollicone: «Un servizio corretto dal punto di vista giornalistico e informativo è una rarità e ha suscitato la giusta intensità emotiva. Anzaldi ricordi che l’omicidio Cecchin pesa direttamente sulla storia del Pci nel quartiere Africano. Risulta agli atti del processo, nonostante si sia concluso senza colpevoli, che l’ex segretario del Pci del Trieste-Salario, Sante Moretti, minacciò Cecchin e altri ragazzi per una banale lite sui manifesti elettorali. Pochi giorni dopo – ricorda Mollicone – due persone scese da una 850 bianca, risultata di proprietà di un militante del Pci, rincorsero Cecchin fino al ballatoio di un palazzo dove si rifugiò. Venne poi ritrovato agonizzante a terra». «Il Pd, erede – rileva Mollicone – del Partito Comunista, farebbe meglio a tacere su un omicidio conclusosi senza colpevoli in un momento storico che certifica la contiguità assoluta fra la sinistra italiana e la magistratura. Anzaldi polemizzi su tutto ma non sulla memoria di un ragazzo morto solo perché militante di destra».
Anche in RAI deve cambiare tutto. O viene rivoltata come un petalino o fare uno spezzatino e venderla ai privati anche esteri. Così ci potremo togliere molti sassolini accumulati in decenni di follie della sinistra.