Ferrara alla Lega: psicodramma sullo striscione per Giulio Regeni. Il neosindaco replica così…
Addirittura Huffington Post ha titolato il pezzo: “Scusaci Giulio perché non abbiamo saputo evitarlo”. Il riferimento è al fatto che i leghisti vittoriosi a Ferrara, dove è stato eletto neosindaco Alan Fabbri, per festeggiare hanno messo la bandiera della Lega sulla balaustra del Municipio coprendo in parte lo striscione con la scritta “Verità e giustizia per Giulio Regeni”.
La foto ha fatto il giro della rete e gli anti-salvinisti hanno vomitato insulti su insulti, dimenticando che l’omicidio di Giulio Regeni avvenne tre anni fa e che l’Italia non fece granché per ottenere la verità dall’Egitto con il precedente governo di centrosinistra. Alcune novità nell’inchiesta condotta dalla Procura di Roma si sono avute solo nel maggio scorso quando un funzionario dell’intelligence egiziana ha raccontato di aver preso parte al sequestro del giovane ricercatore italiano ucciso al Cairo in circostanze misteriose nel gennaio 2016. Si dimentica, anche, che la Camera ha approvato una commissione d’inchiesta sul caso Regeni cui tutti i gruppi (tranne Forza Italia) hanno detto sì, Lega compresa.
La replica del sindaco Fabbri
Dove sta lo scandalo allora? Probabilmente lo psicodramma nasce dalla delusione di veder vacillare la sinistra in una città dove la destra non governava da 69 anni. Il neo sindaco Alan Fabbri ha voluto spiegare che il gesto di coprire lo striscione non è stato intenzionale: “Quella bandiera – ha spiegato – è stata messa lì per caso, non certo per polemizzare, non vedo perché dovremmo avercela con Giulio Regeni”. “E stata una sbadataggine – assicura Fabbri -. Era pieno di gente. La bandiera è stata appoggiata lì non so neanche da chi, ma il tema è che lo striscione di Regeni rimarrà lì e, del resto, non capisco nemmeno perché dovremmo avere qualcosa contro di lui”.