FI, l’ultima mediazione per evitare la scissione: tandem Toti-Carfagna e primarie
Triumvirato, diarchia o direttorio? Primarie sì, primarie no. Questi i dilemmi che attanagliano Forza Italia in queste ore, alla vigilia dell’assemblea dei gruppi parlamentari convocata per le 19.30 da Silvio Berlusconi nella sala Koch di Palazzo Madama proprio per fare il punto della situazione sul partito e indicare i prossimi step verso il congresso nazionale di fine settembre. Per liberarsi dalla tenaglia Lega-Fdi e scongiurare la rottura con Giovanni Toti, (l’ennesima scissione interna dopo quelle di Raffaele Fitto, Denis Verdini e Angelino Alfano), il Cav prova a dare un segnale di cambiamento ridisegnando la fisionomia della sua creatura politica fondata nel ’94, almeno sul piano organizzativo. Il cambio di rotta potrebbe passare anche da una “ricucitura” con il governatore ligure. Come sempre, nei momenti più difficili, l’ex premier si tiene aperte più strade.
Il Cav pensa anche a un direttivo sotto la sua supervisione
I suoi pontieri, infatti, Niccolò Ghedini in testa, sarebbero ancora una volta al lavoro per tentare l’ultima mediazione e convincere Toti ad accettare un incarico di primo piano, magari in tandem con Mara Carfagna: si parla con insistenza, secondo gli ultimi boatos, di una diarchia formata appunto dal presidente della regione Liguria e dalla vicepresidente della Camera, che guiderebbe il movimento in questa fase transitoria emergenziale (verrebbero nominati l’uno coordinatore del Nord, l’altro coordinatore del Sud) sotto la supervisione del presidente-leader Berlusconi e del suo vice Antonio Tajani.
Toti e Carfagna diventerebbero i nuovi portavoce
I due coordinatori nazionali (che potrebbero chiamarsi anche portavoce) si avvarrebbero poi di un direttivo formato da più persone (a cominciare dai capigruppo di Camera, Senato ed Europarlamento), una sorta di comitato preparatorio della fase congressuale di autunno. L’obiettivo è arrivare in tempi brevi (possibilmente 90 giorni) alla stesura delle “nuove regole”, in cui potrebbero essere comprese le primarie, ormai non più tabù in Forza Italia, per garantire maggiore collegialità e democrazia interna, ma soprattutto più contendibilità degli incarichi dirigenziali. Il Consiglio nazionale del 25 giugno sarebbe il primo passaggio formale di questa svolta, che porterà, dopo l’estate, anche al rinnovo di tutti i coordinatori regionali attraverso delle elezioni. Per ora si tratterebbe solo di voci, Berlusconi ancora non avrebbe deciso sul da farsi e il colpo di scena, così come il nulla di fatto, è sempre dietro l’angolo. Di certo, riferiscono da Palazzo Grazioli, «c’è una trattativa in corso per cambiare gli assetti di Fi» e questa è strettamente legata al caso Toti.