Flash mob di FdI sulla scandalo Csm: «Basta #LOTTIzzazione della giustizia» (video)
Una commissione parlamentare d’inchiesta sulle commistioni tra politica e magistratura e una riforma profonda del sistema di nomine e incarichi dal Csm in giù. È quanto chiede Fratelli d’Italia di fronte allo scandalo che ha travolto Palazzo dei Marescialli. Il partito ha manifestato con un flash mob davanti al Senato. «Procure pulite. Basta #LOTTIzzazione della giustizia», si leggeva sullo striscione esposto dai senatori di FdI, che indossavano tutti dei guanti bianchi.
«Uno scandalo che deve finire»
«Chiederemo l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta bicamerale», ha spiegato Daniela Santanché.Il capogruppo del partito a Palazzo Madama, Luca Ciriani, ha quindi ricordato che «non c’è magistratura ed esercizio della giustizia senza il rispetto di valori come trasparenza, merito e correttezza». «Il Csm andrebbe azzerato – ha proseguito – così come andrebbe vietato, ai magistrati che entrano in politica, di tornare a esercitare la funzione precedente una volta cessato il mandato. È uno scandalo che deve finire». È stato poi Alberto Balboni a sottolineare che il Paese si trova di fronte al «più grande scandalo che coinvolge la magistratura dal dopoguerra a oggi». Una vicenda, ha proseguito il capogruppo di FdI in commissione Giustizia, che «fa emergere la commistione tra una certa parte politica e alcuni magistrati. Oltreché lo strapotere delle correnti nel Csm sul versante di nomine, promozioni, trasferimenti». Ma quello che sta accadendo è, per FdI, anche un’occasione da cogliere per liberare gli apparati della magistratura da vizi antichi. È il momento di «modificare le regole, liberando il Csm dallo strapotere delle correnti e restituire ai cittadini la certezza dell’imparzialità di chi li giudica», ha chiarito ancora Balboni.
Le proposte di FdI
Dunque, da FdI non è arrivata solo una protesta, ma anche proposte concrete per la riforma del Csm e dei rapporti tra toghe e politica. Un percorso che deve iniziare dalla trasparenza, con la commissione d’inchiesta, e dalle dimissioni di tutti i magistrati coinvolti, visto che l’unico effetto dell’autosospensione sarebbe il blocco dei lavori del Csm. Necessario, poi, cambiare il modo in cui si elegge l’organismo di autogoverno della magistratura, partendo da una riduzione dei collegi. Dovrebbero diventare uninominali per togliere potere alle correnti e fare in modo che il voto vada alla persona e non alle liste. Anche per quanto riguarda l’assegnazione di incarichi e nomine serve un cambio radicale. Per FdI si deve arrivare a un sistema che individui una rosa dei candidati più qualificati, fra i quali la scelta poi avverrà attraverso un’estrazione a sorte. Infine, la necessità di una separazione netta tra magistratura e politica. Primo punto: affermare la regola che un magistrato che entra in politica poi non possa tornare a fare il magistrato , andando invece a ricoprire ruoli all’interno dei ministeri.
Rispetto al caos procure e alle inchieste in corso su alcuni componenti del Csm, Fratelli d'Italia scende in piazza con un flash mob contro la "#LOTTIzzazione della giustizia" e per "Procure pulite"Daniela Santanchè "Chiederemo l'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta bicamerale"Alberto Balboni "Il più grande scandalo che coinvolge la magistratura dal dopoguerra a oggi e che fa emergere la commistione tra una certa parte politica e alcuni magistrati oltreché lo strapotere delle correnti nel Csm sul versante di nomine, promozioni, trasferimenti. E' l'occasione per modificare le regole, liberando il Csm dallo strapotere delle correnti e restituire ai cittadini la certezza dell'imparzialità di chi li giudica". Luca Ciriani "Non c'è magistratura ed esercizio della giustizia senza il rispetto di valori come trasparenza, merito e correttezza. Il Csm andrebbe azzerato così come andrebbe vietato, ai magistrati che decidono di entrare in politica, di tornare ad esercitare la funzione precedente una volta cessato il mandato. E' uno scandalo che deve finire"
Pubblicato da Fratelli d'Italia Senato su Giovedì 13 giugno 2019