Forza Italia, non c’è pace. Gelmini contro Toti: «È partito col piede sbagliato»
Alle primarie di Forza Italia «io mi candido». Lo dice Mariastella Gelmini. In un’intervista al Corriere della Sera, la capogruppo di Forza Italia alla Camera non fa sconti. «Il presidente Berlusconi», afferma senza mezzi termini, «ha inaugurato un nuovo corso. Con un grande gesto di generosità, ha reso contendibile il partito. Però, ora dobbiamo essere all’altezza della sfida lanciata dal Cavaliere». Il dibattito interno – spiega – non deve essere autoreferenziale. Né deve essere incentrato sulla selezione della classe dirigente. Deve invece «catturare l’attenzione degli elettori».
Gelmini: «Toti dimentica che è un nominato»
Gelmini si sofferma sull’operato di Giovanni Toti: «È partito con il piede sbagliato. Il board non è ancora stato convocato dal presidente Berlusconi e lui già si è mosso comportandosi da leader. Dimentica che è un nominato, come tutti noi. Anche lui è un commissario a tempo e sarebbe surreale se Forza Italia passasse dai nominati di Berlusconi ai nominati da Toti».
La polemica di Salini
Non c’è pace in casa Forza Italia. Prima dell’affondo della Gelmini, un’altra polemica. I coordinatori Carfagna e Toti avevano annunciato l’incontro con i vertici regionali. Ma senza convocazione ufficiale. Era insorto il coordinatore regionale in Lombardia Massimiliano Salini: «Apprendiamo dai profili social di essere stati convocati, non sappiamo né dove né quando, a un incontro per dare seguito alla linea annunciata dal presidente. Sempre dai social network ci comunicano che siamo invitati “a non assumere decisioni” che abbiano ricadute sul territorio». «Rimango sinceramente stupito – aveva poi detto Salini- da questa modalità proprio ora in cui tutti abbiamo evidenziato la necessità di un maggior coinvolgimento e condivisione delle decisioni all’interno di Forza Italia».