Forza Italia, Toti: «Congresso e primarie». Carfagna: «Noi non succubi di Salvini»
«Magari ci sarà un voto ponderato, vedremo le tecnicalità, ma entro l’anno serve un congresso e primarie in cui si confrontino persone e linee politiche in piena libertà, senza signori delle tessere e vecchi metodi. Anche a livello comunale, provinciale, regionale». Giovanni Toti, coordinatore di Forza Italia, intervistato dal Corriere della Sera, spiega gli obiettivi dopo l’investitura di Berlusconi: il mio «è un incarico a tempo. La novità è che tutti hanno fatto passi avanti. Hanno capito che va allargato il campo a chi è fuori da FI, a chi ci ha lasciato, non ci vota o ha scelto altri lidi. Cominciare ad aprirsi dividendosi sarebbe stato un ossimoro». Berlusconi «ci ha dato un mandato – aggiunge – arrivare a un congresso con regole democratiche per far sì che anche chi è fuori da Forza Italia, non solo quindi parlamentari, eletti, iscritti possa partecipare alla scelta delle cariche e dei ruoli all’interno del partito, che potrebbe anche cambiare nome alla fine».
«Immagino si adotti anche in tutte le Regioni uno schema come questo nazionale: figure di garanzia, un comitato per le regole. Serve un bagno di democrazia, dando la garanzia a chi è uscito o è fuori che può fare questo cammino alla pari con chi è dentro», conclude il governatore della Liguria.
«Tra noi sintonia e tanto entusiasmo. Abbiamo iniziato a scambiarci delle idee, consapevoli che c’è molto da fare». Così Mara Carfagna, deputata e neo coordinatrice di Forza Italia, in un’intervista a Il Giornale, parla di Giovanni Toti, anch’egli nominato coordinatore del partito. «Nelle ultime ore il suo filo salvinismo si è attenuato a fronte della sua adesione piena al nostro progetto di rinascita. Siamo consapevoli di quello che ci accomuna e di quello che ci ha allontanato dalla Lega. La Lega ha fatto leva sulla rabbia e sulle paure del Paese, molto radicate negli elettori. Fi ha l’ambizione di far leva sulle aspirazioni e i desideri degli italiani», aggiunge la vicepresidente della Camera su Toti, ritenendosi “certa” di riuscire a lavorare bene con lui. In un’intervista a La Repubblica, Carfagna si sofferma sulla Lega: «Marcare una differenza con la Lega non significa sabotare un’alleanza, al contrario può anche rafforzarla. Noi siamo due partiti distinti. I rapporti si sono rovesciati, è vero. Ma ciò non significa essere più deboli, o dover subire una sudditanza psicologica nei confronti della Lega. Io immagino una Fi alleata ma non succube, penso che noi ancora rappresentiamo il punto di equilibrio dell’alleanza, il contrappeso moderato ad alcuni estremismi, e non mi riferisco solo al linguaggio. Deve essere ben chiaro che da noi non c’è spazio per chi vuole farsi annettere, o punta alla fusione sovranista».