Forza Italia, Toti: «Mi candido a leader». E arriva un sondaggio nelle mani del Cav…
Giovanni Toti vuol fare il leader di Forza Italia. Una bestemmia fino a ieri. Oggi, invece, una prospettiva che può essere coltivata senza incorrere nell’accusa di apostasia. È il più importante e vistoso effetto della fronda interna portata avanti in questi mesi dal governatore della Liguria. Giusto, quindi, che ora passi all’incasso annunciando dagli studi di Agorà su Rai Tre la sua disponibilità a succedere a Berlusconi: «Dopo aver fatto tanta confusione – ha detto -, tirarsi indietro sarebbe francamente improprio». Effettivamente, altro Toti non avrebbe potuto fare. Anche in vista dell’appuntamento del prossimo 6 luglio. L’ex-direttore del Tg4 l’aveva fissato per annunciare lo strappo da Berlusconi, ora dovrà trasformarla in un’investitura della base in vista della sfida interna che lo vedrà probabilmente opposto all’altra coordinatrice, Mara Carfagna.
Sempre più probabile il duello tra Toti e Carfagna
Per Forza Italia si tratta di uno scenario assolutamente inedito e aperto a qualsiasi risultato. Roba da tripla. Mancano infatti correnti organizzate, precedenti congressuali e pregresse conte interne. Persino gli stessi risultati elettorali personali, ove mai ci fossero, avrebbero comunque bisogno della tara dell’effetto trascinamento del Cavaliere, minore rispetto al passato ma tuttora presente, come dimostrato anche dai dati delle “europee“. Proprio Berlusconi, solo qualche giorno fa, quando i toni non lasciavano spazio ad ipotesi di riconciliazione, aveva seminato più di un dubbio sulla “presa” elettorale di Toti. Poi, il ripensamento e la ricomposizione interna.
“Azzurri” alla ricerca del profilo moderato
Mossa più che azzeccata secondo un sondaggio commissionato da Libero, secondo il quale il cambio di guardia farebbe bene a Forza Italia, che recherebbe con Toti il suo profilo moderato passando dall’attuale, striminzito, 8 per cento al 12. Nel frattempo, già si registrano i posizionanti interni, che molto risentiranno della rivalità Nord-Sud. Dalla Sicilia, già granaio elettorale degli “azzurri” arriva il primo endorsement in favore della Carfagna: «La sua scelta – argomenta il coordinatore forzista di Trapani, Toni Scilla – mette in evidenza inequivocabilmente la vittoria della linea politica intrapresa e perseguita dal nostro commissario regionale Gianfranco Miccichè: quella di ripartire dal Mezzogiorno». La competizione interna è partita, sempre che Berlusconi lo consenta.